Architetto Gallizioli, i progetti
«Ad Albese gioco e lavoro»

Si racconta la neoacquisto della Tecnoteam

C’è chi le tenta tutte pur di rimanere il più in alto possibile; altri che, invece, preferiscono mantenere i piedi a terra, rafforzarsi sul campo e, soltanto a quel punto, spiccare il volo. Quell’umiltà sportiva che, in fondo, male non fa è una caratteristica che Michela Gallizioli, il nuovo centrale della Tecnoteam di Albese con Cassano, mostra di possedere come poche altre, al punto da preferire la terza categoria nazionale – la B1 che giocherà all’Albesevolley – rispetto a palcoscenici superiori.

«La B1 la sento mia, ci sono stata e mi sono divertita tantissimo. Mi sento un po’ più al mio posto che in altre categorie», spiega. Lei, che arriva dalla Futura Volley di Busto Arsizio, in A2, un passo indietro, almeno sulla carta, l’ha fatto davvero. «Ho avuto diverse proposte quest’estate, anche da categorie superiori. Se devo andare in A1 a fare il terzo centro, e quindi non giocare, è inutile farlo: non è questa la mia idea di pallavolo. Ecco perché, quando mi ha chiamato il ds Gabriele Mozzanica, non ho avuto dubbi. Tutti, del resto, mi hanno sempre parlato bene di questa società e io cercavo proprio una collocazione in cui sentirmi come a casa».

Il telefono le era squillato più volte nel corso delle prime battute di mercato. Tre o quattro proposte serie, con richiami da Trento in A1, dall’A2 per arrivare a Lecco, che sarà l’avversario da battere quest’anno ad Albese con Cassano, così come del resto lo fu la stagione passata.

A far propendere per scegliere la società del patron Graziano Crimella sono stati essenzialmente due fattori. Il primo, come detto, la voglia di giocare con continuità in un campionato affine alle proprie caratteristiche. Il secondo, estremamente più pratico: «Voglio lavorare. Sono un architetto e, pur avendo lavorato da casa, nel corso dell’ultimo anno mi è mancato molto non andare in cantiere, non essere sul posto. Questa scelta mi consentirà di riprendere il percorso professionale», prosegue.

Tornare quanto prima a giocare è l’obiettivo di tutti dopo la pausa forzata seguita all’emergenza Covid-19. «Da quando il campionato è stato fermato non ho più preso in mano il pallone. Ho sempre fatto qualcosa per rimanere in forma, tra bicicletta, anche sui rulli, e corsa. Ora si tratta di tornare a toccare la palla. Quest’anno la pausa è stata davvero lunga e, dunque, ho voglia di ricominciare».

A Busto Arsizio, per la verità, Gallizioli ha sì giocato, ma non quanto avrebbe voluto fare. «Non mi sento all’altezza di una A2. La scorsa stagione ho giocato, ma non tantissimo. Dopo aver giocato, però, mi accorgevo che mi mancava il campo rimanendo fuori. Non era quello che avrei voluto fare, insomma», conclude.

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