Battocchio, la felicità Libertas
«Siamo riusciti a stupire tutti»

Il coach di Cantù traccia il bilancio del suo primo anno sulla panchina brianzola

«Mi ricordo che quest’estate eravamo dati in lizza per evitare l’ultimo posto: siamo riusciti a stupire». Al termine del campionato 2020-2021, coach Matteo Battocchio tratteggia «un anno molto difficile dal punto di vista personale», con «un po’ di sole e luna» a rappresentare gli alti e i bassi vissuti alla Pool Libertas

Dal punto di vista sportivo, «la gara di Taranto è una perfetta sintesi della nostra stagione: siamo cresciuti, abbiamo raggiunto i nostri obiettivi, siamo arrivati a lottare alla pari, palla su palla, contro tutti gli avversari. Il primo giorno ho detto ai ragazzi che noi dovevamo essere i protagonisti della nostra strada, dovevamo deciderla noi e nessun altro».

Peccato, però, per il mancato «killer instinct» nel momenti clou delle sfide più importanti, ossia «la mentalità delle grandi squadre, dove tutto, dentro il campo e fuori, è organizzato in funzione del risultato» e, dunque, il meccanismo è costruito per provarci fino all’ultimo.

Dalla decima piazza ai playoff, passando per il contagio da Covid-19 e dalla sostituzione in corsa del palleggiatore, i risultati raggiunti non erano scontati alla vigilia. «Non posso non essere orgoglioso di quello che abbiamo fatto, non posso non applaudire quello che questi ragazzi hanno messo in campo; come si siano messi in gioco, come abbiano lottato, come abbiano cercato di migliorare se stessi, senza accontentarsi mai, come da gruppo siano diventati squadra. Questa è la soddisfazione più grande», prosegue.

Ad «alcune situazioni bellissime, un gruppo splendido e una tranquillità che solo una piazza come Cantù e un presidente come Molteni ti sanno dare», si sono affiancate anche vicende spiacevoli.

Battocchio non le nasconde, specie perché, pensando al suo prossimo futuro – al tecnico canturino non mancano proposte di mercato; la Libertas, e la partnership con Monza, sono un ottimo biglietto da visita, oltre che un luogo interessante in cui potenzialmente costruire qualcosa partendo dai giovani – sente il bisogno di garantirsi un approdo che sia quanto più possibile sereno.

«Ci sono state situazioni che non mi ero mai trovato ad affrontare, difficili e non piacevoli, ma che sono stati importanti per la mia crescita, professionale e umana. Sicuramente il trovarmi a mettere in dubbio la mia stessa felicità, il vedermi in parte non gradito da una serie di persone, non è stata cosa facile», racconta senza poi entrare troppo nel dettaglio di quanto accaduto in corso d’anno.

«La tranquillità e soprattutto l’appoggio che mi ha sempre dato il presidente, l’energia e la positività che mi ha trasmesso lo staff, la soddisfazione a la voglia di fare che mi hanno mostrato i giocatori, hanno reso veramente unica questa stagione. Abbiamo avuto molte difficoltà, ma, per dirla in termini danteschi, siamo usciti a riveder le stelle e l’abbiamo fatto con una grinta e una gioia che sono state contagiose ed emozionanti», conclude Battocchio.

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