Cominetti, terzo anno a Cantù
Ma stavolta lo allenerà il padre

Luciano in panchina e Roberto in campo: «Non vedo l’ora»

La prossima sarà la sua terza stagione a Cantù. Un’annata speciale, se è vero che sulla panchina canturina, a guidarlo, ci sarà il padre Luciano.

Una sfida nella sfida, insomma, quella che attende Roberto Cominetti che, dopo aver prolungato il contratto che lo legava fino alla stagione scorsa alla Libertas, è – per sua stessa definizione - più carico che mai.

Terminato al nono posto il Mondiale (categoria Juniores), per lo schiacciatore bergamasco classe 1997 la conferma di Cantù è il passo successivo per puntare a una A2 da protagonista.

«Sono molto contento – spiega Cominetti - di restare a Cantù per il terzo anno consecutivo. Qui mi trovo veramente bene. C’è un’ottima base da cui partire e poi sono arrivati dei ragazzi con cui ho già giocato in passato e sono convinto che si creerà un bel gruppo. Non vedo l’ora di iniziare la nuova stagione».

Fin qui, il pensiero del ragazzo. Da qui in poi, invece, la disamina di papà Luciano che, genitore o no, avrà il suo bel da fare per gestire nel corso della prossima stagione il figlio-giocatore.

«Roberto – dice - è un ragazzo molto ligio al dovere e sono sicuro che il rapporto personale non sarà un problema. Per lui sarà un ulteriore stimolo per far bene e dimostrare il proprio valore. I quattro anni passati con le nazionali giovanili l’hanno fatto indubbiamente crescere e hanno arricchito il suo bagaglio di esperienza. Anche se ha solo vent’anni Roberto ha già accumulato molte esperienze e nella prossima stagione le dovrà far fruttare».

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