Libertas a casa per il Covid
Monguzzi capitano su zoom

«E’ importante rimanere quanto più in forma possibile. Abbiamo già programmato dirette col preparatore per fare un po’ di lavoro fisico»

«Pensavamo di essere una delle poche società immuni. Ci siamo cascati anche noi, purtroppo». Dario Monguzzi e uno dei quattro giocatori della Pool Libertas costretto all’isolamento dal coronavirus. Niente partite né allenamenti, tantomeno altre attività che abbiano a che fare con lo sport, o comunque con la vita normale. «Sono passati ormai cinque giorni dalla comparsa dei sintomi e da allora sono ovviamente a casa. Ho avuto soltanto febbre e perdita dell’olfatto», racconta il capitano di Cantù. Sabato pomeriggio, il risultato dei tamponi effettuati in tutta fretta il giorno prima ha bloccato quattro atleti e un componente dello staff. Ne è uscito l’annullamento del derby con Bergamo previsto per domenica e la necessità di chiudersi tutti nei rispettivi domicili in attesa di nuovi esami clinici. «In base alle direttive non potrò rientrare in gruppo fino a due tamponi negativi. Il primo sarà l’1 dicembre. Stare a casa è un dispiacere: abbiamo tutti cercato di fare il possibile per stare attenti, per proteggerci, per rimanere in contatto tra di noi e il meno possibile con l’esterno, ma purtroppo non è bastato», continua. Il Covid-19, insomma, s’è infilato anche tra i canturini e, come ha spiegato nei giorni scorsi coach Matteo Battocchio, ha imposto il massimo rigore per evitare ulteriori contagi. «Un conto è rimanere fermi per un infortunio – prosegue Monguzzi - altra cosa è farlo per un virus sapendo che quando la febbre passerà starò benissimo, ma dovrò comunque rimanere isolato. L’importante è affrontare questa quarantena nella maniera più serena che possa essere, sapendo che quando ricominceremo non dovrebbero esserci ulteriori stop dovuti alla nostra condizione fisica. Tutto sommato preferisco che questa cosa capiti adesso, piuttosto che nelle fasi calde del campionato. Questo, sapendo che tra recuperi e annullamenti è difficile parlare di momenti caldi». Detto dei sintomi, il capitano canturino, pur affaticato dalla febbre, ha tutta la volontà di non perdere troppi colpi in attesa di tornare pienamente operativo. Ecco, dunque, la necessità di allenarsi, per quel che si potrà fare, direttamente da casa.

«E’ importante rimanere quanto più in forma possibile. Abbiamo già programmato dirette col preparatore per fare un po’ di lavoro fisico. Non parlo di pesi, ovviamente, ma di attività a corpo libero per mantenere il tono muscolare alto, con l’idea di rientrare in palestra e ripartire subito come fatto lo scorso agosto»

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