Libertas, suona l’allarme
«Dobbiamo stare calmi»

L’allenatore in seconda analizza la situazione di Cantù dopo il secondo tonfo di fila

Il secondo tonfo di fila in trasferta ha fatto male alla Libertas che, dopo aver incassato un pesante 3-1 a Bracciano contro il Club Italia, si domanda quale sia la ricetta da introdurre per invertire il trend sfavorevole che la sta attanagliando.

Massimo Redaelli, secondo allenatore della squadra canturina, parte proprio dalla necessità di giocare in modo meno contratto: «Sapevamo – attacca - che sarebbe stata una trasferta difficile perché i ragazzi del Club Italia erano sempre andati a punti in tutte e sette le partite precedenti. È anche vero che da parte nostra non siamo tranquilli. Troppo nervosi e nei momenti cruciali e decisivi, ci facciamo prendere un po’ dall’ansia e dal timore. Così sbagliamo anche le cose un po’ più facili».

Il tempo per rifarsi sotto, a detta di Redaelli, c’è tutto. Vero è che la testa del torneo in questo momento è lontana; altresì chiaro, però, che un pezzo alla volta anche la Libertas può risalire la china, fino a raggiungere i posti che le spettano.

«C’è tensione, c’è nervosismo - conclude il vice di coach Cominetti -. Lo si vede nelle reazioni dei ragazzi dopo un punto, oppure quando si parla nei time out. Dobbiamo cambiare rotta, avere un po’ più pazienza reciproca da parte di tutti e basta. Solo questo. Questa è una squadra che reputo tra le migliori che Cantù abbia mai avuto. Se hai determinati obiettivi bisogna sapere che il campionato è lungo. Abbiamo giocato otto partite, ne mancano ben 18. Dobbiamo stare calmi. Punto. Questo è il mio pensiero».

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