Pancotto: «Responsabilità mia
Dobbiamo ritrovare furore»

Il coach dell’Acqua S.Bernardo commenta la «sculacciata» che la sua squadra ha rimediato a Cremona.

BASKET

Una millesima panchina davvero amarissima. In una serata per lui storica, non può sorridere coach Cesare Pancotto che ieri sera ha raggiunto le quattro cifre da coach.

Una carriera incredibile quella dell’attuale allenatore di Cantù, ma la panchina numero 1000 coincide con una delle serate più difficili per l’Acqua San Bernardo. La formazione biancoblù, alla seconda trasferta consecutiva nel giro di pochi giorni, incappa in un’altra sconfitta pesante, stavolta anche nelle proporzioni.

Un risultato che fa male (101-67), fotografia esatta di una partita in cui a Cantù è mancato molto, se non tutto. E Cesare Pancotto, da allenatore esperto qual è, non ne fa un mistero e bacchetta i suoi: «Complimenti alla Vanoli Cremona che ha giocato una partita più vera, più viva rispetto alla nostra. Cremona ci ha sculacciato e davanti a staff e giocatori mi ci metto io, assumendomi la responsabilità di questa sconfitta», il sintetico commento a fine gara del coach canturino.

Nessun alibi per i suoi, anche se potrebbero esserci. Ma del resto non l’aveva fatto neppure domenica sera dopo il ko di Brindisi, quando la squadra era crollata proprio nel secondo tempo. Smith, il play titolare, era assente, ancora una volta Kennedy è stato centellinato e ha messo a referto poco più di un quarto, e durante il match si è fermato pure Pecchia: «Non possiamo prescindere da alcuni giocatori, però noi dobbiamo pensare a chi c’è. Dobbiamo essere più determinati, più decisi, più convinti delle nostre possibilità. Dobbiamo ritrovare il sacro furore che nelle ultime partite abbiamo un po’ smarrito e pensare solo al nostro obiettivo. Dobbiamo innanzitutto ricordarci che bisogna raggiungere la salvezza».

Non c’è molta voglia di parlare, meglio far parlare il campo. Prossima tappa ancora lontano dal PalaDesio: domenica altra battaglia in trasferta, in casa di Trento.
A. Fer.

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