Pancotto. «Senza pubblico, sì
Eppure i tifosi li sentiremo uguale»

Le considerazioni di coach Pancotto in vista del match di domani a porte chiuse con Cremona.

Cesare Pancotto entra nel vivo del capitolo “porte chiuse” alla quale anche la S.Bernardo-Cinelandia dovrà attenersi a partire domani nella sfida casalinga delle 18 contro Cremona. «Partite in serie senza pubblico sono un’incognita per tutti - argomenta - perché mancano i punti di riferimento. In più, veniamo da un mese senza giocare che vuol dire che la concentrazione e la tensione sono scese, che l’adrenalina è diminuita e soprattutto che manca quel senso di confronto tramite il quale capisci dove devi migliorare o cercare di cambiare alcune cose. Dobbiamo anzitutto riuscire a vivere la partita all’interno del 28x15 cercando di restare concentrati dall’inizio alla fine, avendo anche un senso di adattamento poiché intorno a noi vedremo soltanto seggiolini vuoti».

Percentualmente, l’assenza del “fattore campo” quanto potrà incidere? «Esprimere una percentuale è davvero complesso - ammette -. Tuttavia, posso dire che la differenza, in una gara a porte chiuse, la fa chi riesce a rimanere più concentrato per tutta la durata della partita. Perché giocare senza 3 o 4mila persone si sente eccome, sappiamo però che dai nostri tifosi non mancherà comunque il supporto, anche lontano da Desio. Domenica (domani, ndr) ci sarà ugualmente il supporto mentale e sono sicuro di poter contare sugli Eagles e sul resto del popolo canturino. È come se saranno lì insieme a noi, sui seggiolini o in curva, a tifare per tutti i 40’.

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