Pecchia: «Cantù, sono questi
i posti che mi infiammano»

Il neo acquisto stupito dall’accoglienza dei tifosi dell’Acqua San Bernardo

Ventuno anni e tanta voglia di spaccare. Spaccare nel senso di imporsi, farsi strada, mettersi in luce. Andrea Pecchia è pronto e carico per la sua nuova avventura alla Pallacanestro Cantù.

Sarà la sua prima stagione, dopo essere stato assoluto protagonista alla Remer Treviglio, di cui è stato capitano, trascinandola a un passo da una clamorosa promozione in A, sfidando nei playoff di A2 piazze storiche del basket italiano come Verona e Treviso.

Pecchia è cresciuto in fretta, sia come giocatore (miglior Under 22 della scorsa stagione di A2) che come uomo.

È un leader nato. Ne ha tutta la stoffa, perché non si diventa capitani così giovani, senza carattere e determinazione. Ora, Andrea ha tutta la voglia di imporsi nella sua nuova realtà. Che, l’altra sera a Vighizzolo, l’ha già stupito: «Che impatto. Siamo ad agosto e c’è già tutto questo entusiasmo: sono rimasto colpito ed emozionato per l’accoglienza dei tifosi. E per me non è un particolare irrilevante, anzi».

Ed è proprio così. Perché le offerte da altre piazze di A non mancavano – Cremona su tutte -, ma nel firmare il contratto proposto da Cantù ha pesato non poco anche il calore della gente: «Conoscendo bene l’atmosfera di Cantù, non ho avuto dubbi. Io sono un giocatore particolare, mi accendo quando il pubblico si scalda, mi piacciono i palazzetti infuocati. Ovviamente è stata interessante anche la proposta tecnica: ho parlato con la società e con il coach, ho la possibilità di avere un buon minutaggio, una chance che ovviamente mi dovrò conquistare sul campo. Ho apprezzato il progetto e ho scelto di farne parte».

Ha già pronta la ricetta per affrontare nel modo migliore il salto di categoria: «Io dico sempre che è meglio non aspettarsi nulla e quello che verrà sarà solo il frutto del lavoro quotidiano. È la mia filosofia, sono certo che il lavoro duro paghi sempre: nessuno ti regala niente, non bisogna accontentarsi mai».

Ottima mano, incursore coraggioso, in campo Pecchia non alza mai bandiera bianca. È un lottatore nato e non si tira mai indietro. A Cantù dove giocherà? «Sono una guardia-ala piccola, amo giocare in campo aperto e difendere forte. Dico però che giocherò dove vorrà coach Pancotto. Anche da lungo – lo dice scherzando - se lo ritenesse necessario, anche se in quella posizione non ho mai giocato, visto che non sono un gigante…».

L’importante, per Pecchia, sarà trovare alla svelta una chimica di squadra convincente ed efficace: «Siamo tutti nuovi e giovani, ma questo non dovrà mai essere un problema. La sfida che ci attende è altamente interessante e stimolante: cercheremo di stupire con la voglia di dimostrare che in questo palcoscenico ci possiamo stare. Per tutti noi Cantù è una grande opportunità: se sapremo lottare e avremo voglia di migliorare, sarà tutto più facile».

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