Pretini, un Mondiale da cornice
Con l’Italia centra l’argento

Il diciannovenne di Fino Mornasco sul podio in Francia. E nell’individuale è 15°

Si è tinto d’argento il Campionato mondiale di fossa universale, per William Pretini. Il finese (19 anni) ha conquistato, assieme ai compagni Luca Rizzetto (di Desio) e Andrea Trabucco (di Schio) il secondo posto nella classifica a squadre nell’iridato della categoria Juniores.

Sulle pedane del Ball Trap Club Ychoussois di Ychoux a pochi chilometri da Bordeaux, il comasco ha intascato anche il 15° posto nella prova individuale. Un piazzamento che lo ha lasciato un po’ deluso. «Ho chiuso con 185 piattelli rotti su 200 - spiega Pretini -. Prima dell’ultima giornata, ero nella top ten con 142 su 150. Poi invece nell’ultima serie di 50, ho sparato maluccio e sono scivolato indietro».

Il Mondiale è una gara complessa, che si svolge in quattro giornate, con 50 piattelli da “centrare” per ogni giorno. Nei primi tre impegni il comasco, che è tesserato per il Tav Fagnano Olona ed è allenato da Corrado Roveroni, ha sbagliato solo 8 volte, chiudendo anche una serie senza errori.

Domenica invece, nell’atto conclusivo, ha mancato per 7 volte il piattello. «Ho anche fatto tre zeri di fila - spiega -. Probabilmente ho accusato, diversamente dai giorni precedenti, la tensione per l’importanza della gara».

Pretini, che così è scivolato fuori dalla top ten, si è ripreso e negli ultimi piattelli è stato decisivo per l’argento a squadre. La lotta per la piazza d’onore, con la Gran Bretagna sul gradino più alto del podio con un totale di 563 su 600, si è risolta sul filo di lana. Gli azzurrini sono riusciti a precedere i padroni di casa, per un solo piattello. «Sono molto contento per l’argento - dice il giovane finese -. È stata una gara dura, ma mi è servita per fare esperienza. Spero di poterla ripetere in futuro».

Una speranza che, a sentire le parole del commissario tecnico Sandro Polsinelli, dovrebbe diventare realtà: «Sono particolarmente contento dello spirito di squadra che si è instaurato, oltre che del livello di preparazione che abbiamo raggiunto. I tiratori sono uniti e determinati».

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