Rivoluzione nello sport
Via vincoli e cartellini

Si tratta di una rivoluzione epocale per lo sport dilettantistico. In particolar modo per il calcio giovanile

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la legge Riforma dello Sport voluta dal ministro Vincenzo Spadafora. Con i cinque decreti ratificati diventa ufficiale l’abolizione del vincolo sportivo, tema parecchio dibattuto nel mondo sportivo dilettantistico, nonostante l’indifferenza di quest’ultimo periodo probabilmente a causa delle problematiche legate alla pandemia.

Come ha detto lo stesso ministro dello sport, il “vincolo del cartellino” sarà progressivamente abolito: non dalla prossima stagione, ma dalla seguente, ovvero dal luglio 2022. Giusto il tempo per le federazioni sportive di recepire la legge e di normarla. Si tratta di una rivoluzione epocale per lo sport dilettantistico. In particolar modo per il calcio giovanile, che da sempre fonda la sua esistenza su questo vincolo, cioè sul legame tra società e calciatori. Il tesseramento che – salvo casi particolari - lega la società detentrice del cartellino e il calciatore dal compimento dei 14/16 anni fino ai 25. In sostanza, sinora, in questo arco di tempo, se il calciatore voleva cambiare società, lo poteva fare solo con il consenso della società di appartenenza. Superata la fatidica soglia dei 25 anni, invece, il calciatore poteva chiedere autonomamente alla federazione di essere svincolato d’ufficio ogni anno.

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