Sacchetti: «Ora cambiamo qualcosa»

Basket Cantù deve reagire dopo l’eliminazione choc nella semifinale di Coppa Italia: c’è subito Torino. Il coach: «Gli approcci dei due tempi ci sono costati caro. Chiederò alla squadra di iniziare meglio»

«Speriamo che la sberla contro Cento sia servita». È arrivata forte, fortissima sulla faccia dei giocatori di Cantù. Ma anche degli allenatori e della dirigenza di Cantù. L’eliminazione in Coppa Italia a Busto Arsizio ha prodotto una delusione tremenda, ma c’è anche tutta la voglia di non parlarne più. E assorbire tutti gli eventuali benefici di una lezione inaspettata. E chissà che non sia proprio Torino, una squadra forte, delusa quanto Cantù (è uscita contro Cremona in semifinale di Coppa contro Cremona) e ancora in corsa – difficile – per una qualificazione nelle prime tre nel girone Verde la squadra più indicata per consentire a Cantù di riposizionarsi con testa e gambe sul campionato.

Sgoccioli

Dove, per quanto riguarda la prima fase, siamo ormai agli sgoccioli: «Mancano due partite – spiega coach Meo Sacchetti – ma ci sono ancora alcune cose da decidere e situazioni “aperte”. La considero una partita importante anche per noi anche se siamo già tra le prime tre matematicamente: dopo una sconfitta, chiunque ha voglia di dimostrare».

E Torino non è una squadra morbida da affrontare: «È senza dubbio una buona squadra, viaggia dall’inizio con la tegola dei 3 punti di penalizzazione che non li ha facilitati. Potrebbero giocare senza De Vico, ma dobbiamo guardare soprattutto a noi stessi».

La squadra, dopo la delusione di Busto Arsizio, sembra aver reagito bene all’eliminazione improvvisa: «Intensità e cattiveria agonistica le ho viste, la squadra ha reagito e ci mancherebbe altro… Penso che abbiano capito cosa sia stata per noi questa eliminazione e spero che sia stata da lezione».

Approccio

Non c’è forse poi molto da dire, dopo sconfitte così: «Chiaramente chiederò alla squadra di iniziare meglio. Gli approcci dei due tempi ci sono costati caro in Coppa Italia. Vediamo se avranno recepito, altrimenti cambieremo qualcosa».

Anche perché con una Supercoppa e una Coppa Italia che hanno preso la strada di Cremona, a Cantù è rimasto un solo obiettivo: «Ma non saremmo stati sazi se anche le avessimo vinte entrambe, perché la cosa più importante è la vittoria del campionato. Ora arriveranno partite da dentro o fuori o comunque importanti. Possiamo ancora migliorare quello che siamo, perché anche contro Cento abbiamo visto che mettendoci un po’ di grinta siamo riusciti a riavvicinarci a Cento. Se le sberle servono a qualcosa, lo vedremo ai playoff». Cento che tornerà ben presto a confrontarsi con la S.Bernardo nella seconda fase: «Conoscevamo la loro qualità nel tiro da fuori e volevamo fargli fare qualcosa di diverso. Ma onestamente per noi è stata una partita difficile».

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