«Sì, farei del volley
la mia professione»

Intervista con Lorenzo Giani , comasco debuttante in Superlega. Il palleggiatore di Carate Urio ha 17 anni, è alto 1.88 e gioca a Monza.

Il cognome che porta è di quelli impegnativi per uno che “frequenta” la pallavolo. Perché Giani, di nome Andrea, non solo ha fatto parte della generazione dei fenomeni, vincendo di tutto di più, ma anche sul piano individuale è stato uno dei giocatori più forti che la storia del volley ricordi (ora, per la cronaca, 49 primavere sulle spalle, allena Modena).

Il “nostro”, invece, di Giani, fa Lorenzo di nome, di anni ne ha 17, abita a Carate Urio è alto 1.88 ed è improvvisamente diventato popolare la scorsa settimana.

Il motivo? Praticamente al debutto in Superlega (fosse calcio sarebbe la serie A), il palleggiatore comasco entrato in corso d’opera ha poi ricevuto il titolo di Mvp (miglior giocatore assoluto) della sfida tra Monza e Perugia.

Com’è avvenuta la

chiamata in prima squadra?

«La scorsa estate ero in vacanza quando ho ricevuto una chiamata da parte del club che mi annunciava la convocazione per il raduno e la preparazione precampionato con il gruppo di Superlega. Un sogno.

Il 19 agosto ci siamo ritrovati e da quel giorno si è avviata la mia esperienza con i “grandi”.

Prima sfida, proprio il derby Monza-Milano.

«Sì, ma sono rimasto in panchina. Il mio primo ingresso in campo è avvenuto il turno successivo a Trento, ma si è trattato soltanto di un paio di punti, dopodiché quel sorpresone contro Perugia e qualche scambio domenica scorsa a Latina».

Cos’è rimasto di questi quasi tre mesi?

Le grandi emozioni e la presa di coscienza che questa è la professione che vorrei svolgere e il tipo di vita che mi piacerebbe fare. O meglio: diciamo che se si dovesse concretizzare, ben venga...»

L’intervista integrale sulla Provincia di giovedì 14 novembre

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