«Si gioca per la salvezza
Cantù, perché vergognarsi»

L’analisi del general manager Daniele Della Fiori dopo la sconfitta della Vitasnella con Sassari

«Si gioca per la salvezza. Non solo a parole. Questa è la realtà e non c’è nulla di cui vergognarsi. Stasera la squadra ha lottato. Dico grazie a quelli che l’hanno capito, che sono quelli che vogliono bene alla Pallacanestro Cantù. Per gli altri mi dispiace».

La squadra ha appena perso con il Banco Sardegna Sassari, e il post di Daniele Della Fiori, general manager dell’Acqua Vitasnella, fa il giro del mondo. Non solo della pallacanestro. Una scelta che, a mente fredda, vale la pena di non essere lasciata cadere nel vuoto.

Della Fiori, ci dica: da cosa nasce il tutto?

In realtà da nulla di particolare. Non amo un granché i social. Anzi non li amo per nulla, perché danno voce a tutti e su tutto e perché cancellano la riservatezza . Non scrivo mai e per tutta la stagione non lo farò più.

Resta il fatto che è accaduto...

E vi spiego anche il perché. L’altra sera, infatti, mi è venuta voglia di rafforzare il concetto. Quando dicevamo che l’obiettivo sarebbe stato la salvezza, non la facevamo per mettere le mani avanti. Ma perché consci e coscienti del fatto che budget e giocatori presi prevedessero un percorso di crescita. Come è quello che stiamo facendo.

Cosa la consola?

Il fatto che in molti lo abbiamo capito. Prima con il grande attestato di fiducia di acquistare così tanti abbonamenti e poi con il continuo incitamento al palazzetto. E non mi riferisco solo alla curva. Un gruppo giovane come il nostro ha bisogno di calore per completare la maturazione. Ma sono sicuro din un altro fatto: che ci sia anche qualcuno a cui il discorso non farà piacere. E allora dico che per loro sarà una stagione difficile.

La lunga intervista sul quotidiano La Provincia in edicola giovedì 15 ottobre 2015.

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