Sodini: «Giriamo sesti
Chi l’avrebbe mai detto»

«Successo incredibile. Thomas? È stato eccezionale come il tiro che ha fatto. Ma che finale convulso».

Cosa può cambiare in un secondo? A volte tutto, a volte niente. La bellezza del basket che sa essere spietato (per Brindisi) e bellissimo (per Cantù) al tempo stesso.

Marco Sodini sorride e monopolizza la platea per un quarto d’ora al termine della partita che ha regalato il sesto posto in classifica alla sua Cantù. «Poche squadre vinceranno qui - attacca - e non lo dico per piaggeria. Abbiamo avuto un finale convulso, confuso, che merita un’analisi attenta. Brindisi ci ha portato a giocare come voleva lei, noi abbiamo accettato di farli esprimere nella maniera migliore».

«I pugliesi - continua d’un fiato Sodini - hanno fatto ciò che sanno fare meglio, impedendoci di correre come volevamo noi. C’è stato un momento, nell’ultimo quarto, in cui siamo andati avanti di 5-6-7 punti ma non siamo stati bravi a controllare la partita. Ci siamo fatti prendere dalla frenesia, facendo scelte strane. Per fortuna Culpepper ha gestito bene la situazione».

Fa i complimenti al collega. «Vitucci ha sviluppato il basket che voleva, noi non abbiamo corso come preventivato. Thomas? È stato eccezionale come il tiro che ha fatto che è stato sì casuale, ma c’è da dire che a 5 secondi dalla fine siamo stati noi a passare la palla all’avversario».

Ripensa alla partita. «Siamo stati avanti spesso, anche con diversi punti di vantaggio. Una squadra aggregata quest’anno che ha messo spirito di sacrificio, grande applicazione, ha messo tutto ciò che aveva, finisce sesta e va alle finali di Coppa Italia. È un successo incredibile - rimarca ancora Sodini - poi certo io faccio sempre il pompiere e cerco di tenere tutti con i piedi per terra. Ma questo è il momento delle dediche alle persone che ci hanno sostenuto e hanno creduto in noi. Ecco il 14 gennaio siamo sesti in classifica, chi l’avrebbe detto tre mesi fa? Probabilmente nessuno. Invece la nostra situazione si sta normalizzando grazie al grande aiuto della società».

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