«Sogno i fratelli Laganà
insieme con la maglia di Cantù»

Il playmaker dell’Acqua Vitasnella si confessa e confessa

Comincia tutto a Biella, dove i due s’incrociano. Uno (Marco Laganà) giovanissimo, che ha appena lasciato casa, in Calabria, a Melito di Porto Salvo, l’altro (Fabio Corbani) alla guida della prima squadra.

E prosegue, ora, a Cantù, dove l’atleta è alla sua seconda stagione e il coach a quella d’esordio. Nel mezzo, giusto per non farsi mancare nulla, un titolo europeo vinto con la Nazionale Under 20. In panchina, Stefano Sacripanti, altra vecchia conoscenza dei due.

Non più tardi di ieri, sulle colonne di questo giornale, Fabio Corbani ha speso parole dolcissime per lei...

«Lui mi conosce molto bene. Tecnicamente, e già a Biella ha lavorato perché diventassi un playmaker a tempo pieno, e umanamente. Il suo incoraggiamento mi ha fatto piacere, lo prendo come uno stimolo ulteriore e cercherò di fare sempre del mio meglio».

E il piccolo Laganà, Matteo, quando lo vedremo giocare a Cantù?

«Per quest’anno no, direi. A 15 anni, anche se è bravissimo, è meglio che resti ancora un po’ in casa. Ma io sogno i due Laganà, un giorno, con questa maglia».

E la squadra, ci scusi, come va?

«Piano piano, stiamo crescendo. Lo abbiamo fatto vedere nello scampolo di partita con Monaco. Molto meglio di quanto fosse accaduto nell’allenamento di Lugano. Stiamo lavorando per trovare la giusta chimica».

La lunga intervista sul quotidiano La Provincia in edicola martedì 8 settembre 2015.

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