Spata e lo Yacht Club Como
«Lezioni per pensare al ritorno»

Pur con il fermo dell’attività, il direttore sportivo studia nuove strategie

Lo Yacht Club Como, al pari di tutte le società sportive, ha chiuso i battenti,ma non si ferma l’attività della vela che vuole trovarsi pronta appena sarà finita l’emergenza e si potrà tornare alla normalità. Sono già andate on line, infatti, le lezioni su vari argomenti che sta tenendo direttamente il direttore sportivo Roberto Spata da grande esperto qual è, grazie al suo palmares:19 campionati italiani, 6 Europei e 6 Mondiali.

«Lo Yacht Club Como guarda avanti - spiega - e sta affrontando parecchie iniziative per continuare a tener calda la passione velica delle persone». Come? «Abbiamo concluso, in collaborazione con i rispettivi allenatori, il primo ciclo di lezioni online per le quattro squadre dell’agonistica: Bug, Laser, 29er e Feva. Sono tre le lezioni fatte su vari temo e ne faremo altre sei in merito a molti argomenti, dalla messa a punto delle vele e dell’albero alla conduzione e alla tattica di regata». Sin quando? Ovviamente aspettiamo le comunicazioni di quando sarà possibile ripartire con tutte le attività, soprattutto quelle relative ai corsi. Noi siamo pronti alla ripresa e stiamo pensando, se sarà possibile, di modificare i calendari dei nostri corsi protraendoli anche ad agosto sia nella sede di Como sia in quella di Domaso. Altre attività sono al vaglio per cercare di invogliare i ragazzi che vorrebbero avviare l’attività in questo periodo a dir poco complicato».

Ha già in mente scadenze precise? «In calendario avevamo una dozzine di regate di cui siamo organizzatori. A parte la regata di Apertura che dovevamo disputare al 15 marzo e che è stata giustamente annullata, le altre regate partono dal mese di giugno. Regate importanti quali gara nazionale della Classe Bug, Campionato zonale Classe Laser, la quinta tappa del Circuito Nazionale H22 e soprattutto il Campionato Nazionale della classe Dinghy 12’ a settembre». Ammesso che si possa ripartire presto, come tutti ci auguriamo, sarà possibile recuperare tutto, visto l’accorciamento dei tempi? «Noi con l’organizzazione siamo già pronti e attendiamo solo le opportune comunicazioni che ci consentano di partire con lo svolgimento di tutti questi eventi». Praticamente vuol dirci che lo Yacht Club Como non si arrende al coronavirus? «Non l’abbiamo mai pensato, nonostante la gravità della situazione. Tutti noi abbiamo voglia di ritornare a navigare ma il momento così difficile che stiamo attraversando ci impone, al di la delle direttive, una coscienza sociale che ci impone di restare a casa per sconfiggere questo nemico invisibile il più presto possibile. Ora restiamo a casa perchè più restiamo a casa, prima potremo tornate alla normalità. Anche in barca».

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