È il Santino della Nazionale Portiere n.1 del Mondiale

Para Ice Hockey Stillitano (53 anni) premiato come migliore nel ruolo. Lui: «Pazzesco». Il sogno olimpico

Il miglior portiere del Mondiale di paraice hockey, concluso domenica a Moose Jaw, in Canada, è Santino Stillitano.

In “barba” alla carta d’identità (il 26 di questo mese spegnerà 54 candeline) il bregnanese (che era il “meno giovane” non solo della spedizione italiana ma di tutto l’iridato) è stato protagonista anche dell’ultimo atto, la finale per il quinto posto, persa ai rigori contro la Corea del Sud.

Il comasco è sempre stato titolare ed ha concluso l’iridato con la percentuale del 90,59% di parate, precedendo il collega statunitense Jen Lee (non proprio l’ultimo arrivato) che si è fermato a 90,32%. Più lontani tutti gli altri.

«Pazzesco», il commento a caldo di Stillitano che non ha ottenuto il riconoscimento a caso, ma con fior fiore di allenamenti, ritagliando il tempo dopo la normale attività lavorativa. «Milano-Cortina 2026? Vedremo: se la Nazionale avrà bisogno di me, non mi tirerò indietro, ma adesso vado avanti alla giornata», spiega il bregnanese che alle ultime Olimpiadi a Pechino, non ha giocato nemmeno un secondo.

E proprio dall’allenatore della Nazionale in Cina, attuale tecnico dell’Hockey Como, Massimo Da Rin arrivano gli apprezzamenti più “forti”. «Santino è stato incredibile: ha veramente parato di tutto. Sta vivendo una seconda giovinezza e quest’anno l’ho visto molto bene. Ha giocato e ha fatto miracoli a 53 anni. Mi sono commosso guardando le partite da casa».

Il segreto? «Del mio sport amo il momento in cui mi dirigo verso la mia gabbia e ripeto a me stesso: qui non deve entrare niente -dice Stillitano -. Amo il fatto di essere io e gli avversari, anche se attorno a me ci sono diecimila spettatori».

L’età non sembra essere un problema.

«Per stare a questi livelli devi soprattutto impegnarti e lavorare durante la preparazione -conclude il bregnanese -.La cosa a cui tengo di più è di essere di esempio ai giovani. Cerco di far capire loro che solo con il lavoro puoi ottenere i risultati».

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