Hockey Como, nubi sul futuro
«L’aria che tira non è bella»

Saltato il camp di Piazzatorre, ci sono anche tante incognite sul campionato

L’hockey camp di Piazzatorre non si farà. Il tradizionale stage estivo del settore giovanile, che dava il via alla stagione dell’Hockey Como, ha dovuto lasciare il passo all’emergenza sanitaria. «Impossibile far rispettare il protocollo della federazione -spiega il presidente Luca Ambrosoli -. A malincuore dobbiamo annullare il camp, che era in programma dal 21 al 27 giugno».

Ma nubi nere si addensano su tutta la prossima stagione, a partire dalla prima squadra. Il 30 di questo mese scade il termine per l’iscrizione (gratuita per il coronavirus) all’Italian hockey league. «Ma i problemi sono tanti, troppi - dice Ambrosoli -. Ci sono diverse incertezze. Ad esempio non sappiamo se giocheremo a porte chiuse. Senza parlare delle norme - giuste, per carità - sull’uso degli spogliatoi, sulla distanza da tenere tra i giocatori, sulle sanificazioni. Quasi impossibili da osservare».

Nelle prossime settimane le società terranno una riunione, per fare il punto della situazione. «L’aria che tira non è bella - dice Ambrosoli -.Qualcuno minaccia anche di non partecipare al prossimo campionato che - ammesso che la pandemia non ritorni -non dovrebbe iniziare prima della metà di ottobre».

Ma l’Hockey Como non è a rischio. «Assolutamente no -conferma Ambrosoli -.Certo dovremo fare qualche risparmio. A iniziare dagli stranieri e dai giocatori che avevano un rimborso. Parlerò con ognuno di loro e poi vedremo cosa succederà. Vorrà dire che affronteremo il campionato con un roster tutto comasco».

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