Un Marsala agrodolce, ma Parini
è felice: «È stata la mia svolta»

La stagione della ventunenne di Albavilla è culminata con la salvezza e il rammarico per i playoff: «Sono contenta perché ho giocato con continuità»

C’è una salvezza ampiamente raggiunta in A2 e un post regular season che, a Marsala, avrebbero volentieri voluto fosse un tantino diverso. Non che la Poule salvezza in corso, specie se a conferma della categoria avvenuta com’è già, non abbia un valore. Decisamente più stimolante, però, sarebbe stato acciuffare quei playoff-promozione sfuggiti d’un nonnulla.

«Un po’ di rimpianto»

«È avvenuto all’ultima giornata. Un po’ di rimpianto c’è per non essere riuscite a rosicchiare qualche punticino qua e là contro le squadre più forti di noi. Ciò ci ha portato a fare fatica e a perdere punti per strada», commenta Sveva Parini.

Albavillese trapiantata in Sicilia, 21 anni all’insegna della pallavolo, Parini la prende con filosofia.

«Il nostro – prosegue – era un girone molto equilibrato, con tanti risultati non scontati. Ce la siamo giocata fino alla fine, anche se purtroppo non è andata del tutto. All’inizio della stagione non avevamo un vero obiettivo prefissato. Ci sarebbe piaciuto replicare i playoff dell’anno precedente, o comunque acquisire la salvezza certa. A quel punto, tutto sarebbe stato ben accetto».

A rovinare i piani ci si è messa la Teodora Olimpia Ravenna, che con 31 punti al posto dei 30 di Marsala ha spinto quest’ultima al mini-girone salvezza. «Abbiamo ottenuto la salvezza certa con quattro giornate d’anticipo. C’è andata un po’ male perché, rispetto allo scorso anno, questa stagione alla prima classificata non è concesso di partecipare ai playoff. Peccato», continua la giocatrice comasca.

Per lei, tante presenze in campo e la sensazione di essere entrata appieno nel ruolo di giocatrice di serie A, ancorché il futuro sia ancora tutto da scrivere e, per il momento, non ci siano pensieri rispetto alla collocazione futura al termine delle gare ufficiali.

«Sono contenta – prosegue Parini - perché, avendo giocato con continuità, quest’anno ho raccolto una maggior esperienza da mettere nel mio bagaglio personale. Alla mia età, diventare un punto di riferimento per tutta la squadra non era affatto scontato all’inizio. Sono soddisfatta di questa svolta, anche perché all’inizio del campionato ci volevo credere, ma sapevo che non sarebbe stato un passaggio scontato. Così è stato e, dunque, posso ritenermi appagata».

«Cerchiamo nuovi stimoli»

Alla fine delle ostilità manca ancora qualche gara. La salvezza è in cassaforte. Ciò non significa, però, che si debba allentare la tensione. «La prendiamo molto seriamente, lavorando bene in palestra e cercando sempre nuovi stimoli. Dopo un anno importante, lo dobbiamo a noi stesse, al nostro orgoglio. Sarebbe un peccato, infatti, non mostrare proprio ora chi siamo», conclude.

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