Una Libertas da leoni
«Ce la siamo giocata»

Il dopo prima di campionato di Cantù, con il punto conquistato

L’essersela giocata fino alla fine, punto su punto al cospetto di una delle corazzate in lizza per la promozione in SuperLega non era affatto scontato.

Ecco perché, ancorché non tutto sia andato nel verso giusto, Luca Butti al termine della gara persa per 3-2 contro la Banca Alpi Marittime Acqua San Bernardo aveva il volto di chi, nonostante la sconfitta, qualcosa di buono l’aveva comunque vissuta.

«Abbiamo iniziato alla grande il primo set; poi, purtroppo, loro sono cresciuti negli altri due. Alla fine il quarto e il quinto ce lo siamo giocati sempre bene, punto a punto, soprattutto nel quinto», spiega il libero canturino.

Al tie-break, quando la gara sembrava sorridere a Cantù, qualcosa s’è però inceppata. Sul 12-10, infatti, la Libertas s’è come fatta prendere dalla paura di vincere, inanellando una serie di errori che ha consentito agli ospiti di strapparle due dei tre punti in palio.

Poco male, forse; di certo, partire con un successo al PalaFrancescucci sarebbe stato un bel viatico per il futuro prossimo della formazione di coach Matteo Battocchio, che il giorno dopo non può che pensare a quello che sarebbe stato e che, invece, non è accaduto.

Alla sua 13a stagione alla Libertas, Butti ha avuto l’onore di essere per la prima volta in assoluto capitano della sua squadra. Da una parte, l’assenza forzata di Dario Monguzzi (che ha voluto sostenere i suoi compagni dalle tribune) ha favorito la promozione sul campo del giocatore comasco classe 1991; dall’altra, a venirgli incontro è stato il regolamento, che da quest’anno consente anche ai liberi di ricoprire il ruolo precedentemente a loro intercluso.

«Sono veramente contento di questa cosa, anche perché è la prima volta che i liberi possono fare i capitani e a me è capitato proprio alla prima giornata. Sono veramente felice per questo», è il commento di Butti ripensando alla promozione sul campo in attesa del ritorno del veterano Monguzzi, che quest’anno festeggia le 17 stagioni in maglia canturina.

Nella serata di Casnate con Bernate, l’altra novità di giornata è rappresentata dal ritorno sugli spalti degli spettatori che, seppur non abbiano riempito in ogni ordine di posto le gradinate dell’impianto dedicato ad Arduino Francescucci, hanno comunque aggiunto un po’ di atmosfera alla gara.

«Tamburi, cori, applausi, entusiasmo: tutto questo conta tanto. Ringrazio quindi tutti i nostri tifosi di essere venuti a tifarci», conclude Butti.

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