UnipolSai batte Treviso
e allunga in classifica

Nessuna sorpresa: i campioni d’Italia, pure in formazione rimaneggiata, hanno vinto largamente in trasferta

Nessuna sorpresa per il match tra Treviso e UnipolSai. Il risultato finale è di 95-32 per i Campioni d’Italia. Le possibilità che la squadra veneta potesse fare i primi due punti della stagione contro i biancoblù erano poche fin dalla vigilia. Ma la squadra di Malik Abes è partita alla volta della marca trevigiana a ranghi ridotti, decimata dall’influenza (no Molteni, Scopelliti e Nava) e con molti elementi a mezzo servizio (come Stravinskas, Gustavsson e Choudhry).

La classifica del Girone A subisce un lieve cambiamento: la UnipolSai, a quota 16 punti, allunga sulle inseguitrici. Castelvecchio, infatti, si fa agganciare al secondo posto (10 punti) da Varese, facendola passare in casa (49-75). Idem per Montello (6), che di misura cede il passo a Padova (58-60) e si fa raggiungere al quarto posto. Nel Girone B, Roma fa un sol boccone di Genova (75-20) e sale a quota 16, così anche Porto Torres (12) che in esterna schiaccia Battipaglia per 101-22. Giulianova (10) vince su Santo Stefano (54-28), tenendola fuori dalla lotta play-off.

«Abbiamo giocato forte – ha commentato Malik Abes -. Hanno giocato tutti, finalmente Gustavsson si è un po’ sbloccato, ha tirato con una buona percentuale (75% da 2, ndr). Il bilancio dal nostro punto di vista è positivo. Se consideriamo anche che la squadra non era al cento per cento della forma. Vedo anche che la coesione tra i giocatori va sempre meglio, frutto degli allenamenti di ogni giorno. Ci stiamo preparando, anche in gare come queste che permettono di fare per affrontare le partite che conteranno nel prossimo futuro».

«Mi sembra di aver giocato bene, mi sono sentito in squadra – ha dichiarato Crespi, in ospedale il 5 dicembre per l’amputazione della gamba sinistra -. Ho visto i miei compagni di grande aiuto, sia in difesa che in attacco e questo mi hanno permesso di fare 4 punti. Certo, ho sentito molta stanchezza e mi mancava il fiato. È da novembre che non gioco una partita, qundi sotto stress e con impegno forte. È stato un bel rientro ma faticoso. Ringrazio il coach che mi ha dato questa possibilità e i miei compagni per avermi agevolato. I miei medici non sanno che sarei stato già in campo, forse sarebbero allibiti. Ho voluto farlo perché ho la testa dura e non cambio mentalità. A livello fisico, rispetto a un paio di settimane fa, oggi mi sento più equilibrato: sto cambiando la seduta, ho messo il cricchetto sotto il ginocchio, quindi ho un baricentro diverso che mi permette di sentirmi più a mio agio. Mi fa anche essere più agile e girare più velocemente. Sono impaziente per il mio ricovero a Budrio lunedì, inizia una nuova vita».

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