Vent’anni senza Ravaglia
Ma vive ancora nel ricordo

Un tremendo schianto in autostrada, scoperto solo diverse ore dopo, si portò via il talento della Pallacanestro Cantù

Un tremendo schianto in autostrada, scoperto solo diverse ore dopo, vent’anni fa si portò via Chicco Ravaglia. Strappandolo innanzitutto alla sua famiglia ma sottraendolo anche all’intero basket italiano di cui quel ragazzo di 23 anni era uno dei talenti più limpidi.

Uno choc vero e proprio per coloro che appresero quella terribile notizia nella prima mattina del 23 dicembre 1999. Soltanto poche ore prima si era reso autore al Pianella - perché, appunto, giocava con la maglia dell’allora Canturina Servizi - di una splendida performance (23 punti) contro Reggio Emilia.

Al termine della quale si mise in auto, imboccò l’autostrada del Sole al casello di Melegnano in direzione Bologna-Imola per far ritorno a casa e raggiungere la famiglia (mamma Morena e papà Bob) in occasione delle festività natalizie prima di finire fuori strada all’altezza del km 50, fra i cavalcavia numero 50 e numero 51, all’ altezza dell’ uscita di Piacenza nord (viaggiava solo a bordo di una Volvo V40 station wagon). Di ribaltarsi in un campo, di perdere la vita e di lasciare un gran vuoto attorno a sé.

Era un bel giocatore, Chicco, talento precoce all’interno di un fisico magrolino. Il debutto in serie A nel 1995 con la maglia di Varese, poi la Virtus Bologna e una osteocontride rotulea al ginocchio sinistro che rese indispensabile la sala operatoria e il successivo calvario durato praticamente un paio d’anni. Al rientro, eccolo scegliere Cantù. Dove purtroppo è stato tutto troppo breve.

Ed era una bella persona, Chicco. Sincera, genuina, schietta.Uno di compagnia e che non ti lasciava indifferente. Per questo motivo a piangerlo sono ancora molti.

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