
BRUXELLES - Nel caso Google Android, l'Avvocato Generale Juliane Kokott propone alla Corte di Giustizia di respingere il ricorso di Google e, quindi, di confermare la nuova ammenda di 4,124 miliardi di euro stabilita dal Tribunale. E' quanto rende noto la Corte di Giustizia Ue.
Il caso risale al 2018, quando Google finì nel mirino della Commissione per abuso di posizione dominante. Nel dettaglio, i produttori potevano ottenere una licenza per 'Play Store', l'App Store di Google, solo se preinstallavano la sua applicazione di ricerca generale 'Google Search' e il suo browser 'Chrome'. Inoltre, al fine di ottenere una licenza per Play Store e per Google Search, dovevano impegnarsi a non vendere dispositivi equipaggiati con versioni del sistema operativo Android non approvate da Google. Infine, Google vincolava la partecipazione dei produttori e degli operatori di rete agli introiti pubblicitari alla condizione che non preinstallassero un altro servizio di ricerca generale su un portafoglio determinato di dispositivi.
Secondo la Commissione, con tutte queste restrizioni, Google perseguiva l'obiettivo di proteggere e di rafforzare la sua posizione dominante in materia di servizi di ricerca generale e, pertanto, i suoi introiti derivanti da annunci pubblicitari collegati a tali ricerche, e ciò in un momento in cui l'importanza di Internet mobile stava aumentando in modo significativo.
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