
BRUXELLES - "Dobbiamo evitare ad ogni costo qualcosa che possa somigliare a una guerra commerciale perché non è nell'interesse nostro e a nostro avviso nemmeno nell'interesse degli Stati Uniti". Lo ha dichiarato il ministro dell'agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, in un punto stampa a margine del Consiglio Ue Agricoltura e pesca a Bruxelles. "Consideriamo i dazi un problema, in particolare tra nazioni che hanno molto da condividere oltre i mercati anche una visione della libertà, della democrazia, e non sono sostituibili con altri mercati", ha detto Lollobrigida. "L'Europa deve parlare a una voce unica", ha aggiunto.
"Stiamo facendo tutti gli sforzi per sostenere le nostre imprese, come sempre, per consolidare ed aprire nuovi mercati" nella guerra commerciale con gli Stati Uniti ed "è del tutto visibile il ruolo che l'Italia ha, in termini di ponte, tra gli Stati Uniti e l'Europa" con la disponibilità della presidente Ursula von der Leyen in particolare a "garantire a tutti, e anche all'Italia ovviamente, la possibilità di coadiuvare la Commissione in questa non facile trattativa". "Quando e se ci saranno dei danni alle aziende", l'Italia non mancherà di sostenerle come "le ha sempre sostenute", ha assicurato rispondendo a una domanda su eventuali sostegni alle imprese.
Si è poi soffermato sulle "opinioni diverse con gli Stati Uniti". Posizioni che risalgono a prima di Trump. "Ci sono delle posizioni sulle indicazioni geografiche che vedono noi considerare le indicazioni geografiche una valorizzazione della qualità, una difesa della storia, dell'identità e anche del benessere di coloro che consumano dei prodotti garantiti da un percorso disciplinato: per gli Stati Uniti - non da oggi - sono una forma tra virgolette di protezionismo e su questo noi come Italia ovviamente abbiamo una posizione particolarmente ferma che condividiamo con tante altre nazioni europee, forse con tutti", ha dichiarato.
"Per quanto riguarda gli standard c'è sempre di mezzo il benessere delle persone: noi non riteniamo che si possa transigere su quegli elementi di economia diverse dalla nostra che hanno scelto degli standard che a nostro avviso non corrispondono perfettamente all'interesse delle persone che acquistano e consumano", ha sottolineato.
Portando a Bruxelles la battaglia contro il fondo unico per la Politica agricola comune (Pac), "l'Italia ha sentito la necessità di condividere le preoccupazioni del mondo agricolo e del mondo produttivo per un cambio radicale" delle politiche europee, ha dichiarato nel corso di un intervento durante un dibattito al Consiglio. Insieme all'omologo greco Lollobrigida si è fatto promotore di un documento congiunto al Consiglio Agrifish contro l'idea di accorpare i fondi Pac nel prossimo bilancio Ue a lungo termine. "Sarebbe un ritorno a una frammentazione delle politiche europee e noi crediamo invece che la sovranità alimentare europea si debba raggiungere attraverso una grande visione che garantisca la produzione e che lasci poi flessibilità alle singole nazioni", ha aggiunto.
"La Pac deve essere adeguatamente finanziata e deve trovare lo spazio che le compete nell'ambito del futuro bilancio dell'Unione Europea", ha detto ancora in sessione pubblica. "L'agricoltore, in un quadro geopolitico complesso" come quello attuale "assume un ruolo di centralità necessaria per la nostra Europa e deve tornare a essere considerato non solo il primo a promuovere la produzione di cibo ma anche garanzia per l'ambiente", ha proseguito.
"In questa ottica bisogna ribadire la centralità della Pac come strumento e di una Pac forte", ha osservato il ministro. Quanto alla ripartizione dei fondi agricoli tra gli Stati membri, Lollobrigida ha ribadito "l'urgenza di garantire una maggiore coerenza tra obiettivi dei pagamenti diretti della Pac e allocazione delle risorse". "Solo tenendo conto di questi elementi si potrà arrivare ad un riparto equo tra tutti gli agricoltori e riuscire nel passaggio generazionale necessario", ha concluso.
Il pacchetto di semplificazione della Pac presentato dalla Commissione europea "va nella direzione giusta", secondo il titolare del Ministero. "Ci sono proposte che l'Italia aveva avanzato e che sono state raccolte, ma ancora non è sufficiente a nostro avviso per riuscire nell'obiettivo strategico di valorizzare la produttività in una fase storica nella quale l'Europa non può caricarsi da sola tutte le questioni legate all'ambiente", ha aggiunto.
"Oggi stiamo riconvertendo le politiche agricole in un quadro di sano pragmatismo che metta al centro la capacità di resilienza di un sistema che è stato in questi anni piegato", ha aggiunto, sottolineando la necessità di tenere in considerazione come "priorità assoluta" la diminuzione del numero di imprese agricole in Europa osservato negli ultimi trent'anni "rispetto a un quadro mondiale che vede nel resto del pianeta azioni tese alla produttività".
"La sicurezza alimentare europea è stata a rischio: dobbiamo prenderne atto e io considero questo dato una priorità assoluta", ha detto. Pronunciandosi ancora sul ruolo della Pac nel prossimo quadro finanziario pluriennale, pur ritenendo "opportuno" un accentramento "delle scelte per velocizzare un processo", Lollobrigida ha rivendicato il ruolo del Consiglio Ue dei ministri dell'agricoltura nell'individuare strategie dedicate al settore agricolo. L'ipotesi di accorpare i fondi agricoli con altri programmi nel prossimo bilancio Ue a lungo termine potrebbe significare strappare al Consiglio Ue Agrifish la responsabilità gestionale della Pac, secondo il ministro.
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