L'Ue pubblica sua nota sui dazi: differenze da quella Usa

BRUXELLES - L'Unione europea ha pubblicato una nota informativa sul patto sui dazi siglato domenica in Scozia. Nel testo sono confermati i punti e le percentuali già emersi a Bruxelles nella mattinata. Permangono, invece, differenze rispetto alla scheda informativa diffusa ieri sera dalla Casa Bianca. Tra i punti non concordanti tra i due testi i dazi su chip e farmaci, che secondo l'esecutivo comunitario al momento non sono tassati. Nella nota Ue inoltre non compare alcun impegno di Bruxelles sulla digital tax.

"Non cambiamo le nostre regole e il nostro diritto di regolamentare autonomamente nello spazio digitale", ha affermato il portavoce della Commissione europea per il Commercio, interpellato sulla dichiarazione della Casa Bianca secondo cui l'Ue si è impegnata a non introdurre tasse per le Big Tech nel quadro dell'intesa sui dazi. "La dichiarazione della Casa Bianca conferma che non adotteremo né manterremo le tariffe di utilizzo della rete e che manterremo zero dazi doganali sulla trasmissione elettronica: è corretto, ma ciò non interferisce con lo spazio normativo", ha aggiunto.

"Non modifichiamo le nostre regole, il nostro sistema alimentare, sanitario e di sicurezza, di cui i nostri cittadini si fidano e che ha richiesto decenni per essere costruito", ha aggiunto Gill spiegando che l'impianto normativo "rimane pienamente e saldamente in vigore". "All'interno di questa architettura, ci sono sempre modi per valutare l'attuazione delle regole: possiamo semplificare alcune aree ed è il tipo di cose di cui abbiamo parlato con i nostri partner americani", ha proseguito. "Mi aspetto che nei prossimi giorni si faccia chiarezza su questo punto, mentre prosegue il dialogo per finalizzare la dichiarazione congiunta", ha evidenziato il portavoce.

"L'accordo politico del 27 luglio 2025 non è giuridicamente vincolante", si legge nella nota della Commissione. "Oltre a intraprendere le azioni immediate impegnate, l'Ue e gli Usa negozieranno ulteriormente, in linea con le rispettive procedure interne, per attuare pienamente l'accordo politico", spiega la Commissione. L'accordo, si legge, risponde agli interessi economici fondamentali dell'Ue, ovvero relazioni stabili e prevedibili con gli Usa. "Allo stesso tempo, rispetta pienamente la sovranità normativa dell'Ue e protegge i settori sensibili dell'agricoltura europea, come la carne bovina o il pollame", si legge.

All'inizio dell'incontro a Tunrberry, in Scozia, Donald Trump ha chiesto a Ursula von der Leyen dazi sui prodotti europei del 30%, ha detto Gill, durante il briefing quotidiano con la stampa. "Qualche settimana fa parlavamo di un dazio generalizzato del 30% e all'inizio dell'incontro" tra i due presidenti "questa è stata la richiesta della controparte", ha evidenziato. "Ora abbiamo raggiunto un tetto generalizzato del 15%: non è il risultato perfetto per l'Ue, né per gli Stati Uniti, stiamo traendo il meglio da una situazione difficile", ha aggiunto.

"La tariffa del 15% si applica a quasi tutte le esportazioni dell'Ue attualmente soggette a tariffe reciproche (ad eccezione dei casi in cui la tariffa legata alla clausola della nazione più favorita statunitense supera il 15%, che verrebbe applicata senza percentuali aggiuntive). Il massimale del 15% si applica anche alle automobili e alle parti di automobili, attualmente soggette a un'aliquota tariffaria fino al 25% con un'ulteriore tariffa Npf del 2,5%, fornendo uno sgravio tariffario immediato.

Il tetto del 15% si applicherà anche a qualsiasi potenziale tariffa futura su prodotti farmaceutici e semiconduttori, comprese quelle basate sulla Sezione 232. Fino a quando gli Stati Uniti non decideranno se imporre ulteriori tariffe su questi prodotti ai sensi della Sezione 232, essi rimarranno soggetti solo alle tariffe Npf statunitensi", si legge nella nota pubblicata dalla Commissione. La nota spiega che ci sarà un regime speciale per alcuni prodotti strategici. "A partire dal 1° agosto 2025, le tariffe statunitensi su aeromobili e parti di aeromobili dell'Ue, su alcuni prodotti chimici, su alcuni farmaci generici o sulle risorse naturali torneranno ai livelli precedenti a gennaio", si legge. "Ciò consentirà un immediato sgravio tariffario per le industrie chiave dell'Ue, mentre l'Ue e gli Stati Uniti hanno concordato di continuare a lavorare per aggiungere altri prodotti a questo elenco", spiega il testo.

"Pensiamo di aver scongiurato lo scenario peggiore, che era uno scenario davvero pessimo, e di aver creato la prevedibilità e la stabilità che i nostri Stati membri e la nostra industria ci hanno chiesto", ha poi detto Gill interpellato sulle differenze tra i due documenti. "La frequenza e la profondità delle consultazioni con i nostri Stati membri su questo tema sono state senza precedenti", ha aggiunto il portavoce. "Grazie a questo stretto contatto, anche con le nostre industrie e le principali parti interessate, siamo stati in grado di avviare i negoziati con gli Stati Uniti con la certezza di parlare a nome dell'intera Ue: naturalmente ci saranno divergenze di opinione su ciò che avremmo dovuto fare o meno", ha aggiunto.

I reattori nucleari sono inclusi tra i prodotti energetici nucleari che l'Unione europea acquisterà dagli Stati Uniti nei prossimi anni nel quadro dei negoziati sui dazi, ha confermato Gill. Bruxelles si è impegnata nell'acquisto di gas naturale liquefatto, petrolio e prodotti energetici nucleari dagli Stati Uniti per almeno 750 miliardi di dollari (circa 700 miliardi di euro) nei prossimi tre anni. Il portavoce ha precisato che "le modalità precise di quanto si spenderà, per cosa e quando devono ancora essere definite".

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