Premio Lux Pe al film 'Dio è donna e si chiama Petrunya'

STRASBURGO - "Dio è donna e si chiama Petrunya". E' il titolo del film di Teona Mitevska, vincitore del 13esimo Premio Lux per il cinema premiato oggi dal Presidente David Sassoli a Strasburgo. "Non sempre è facile affrontare le complessità del nostro lavoro quotidiano senza cadere nei tecnicismi delle nostre attività parlamentari - ha detto il presidente David Sassoli -. Dobbiamo comunicare anche le emozioni, dobbiamo utilizzare nuovi linguaggi. E il Premio Lux è uno strumento straordinario per accompagnarci in questo terreno". Sassoli ha poi sottolineato che "trattare di immigrazione, di diritto alla salute, di femminismo o di etica politica attraverso i film che il Premio Lux promuove, è un'opportunità che dobbiamo cogliere. Affrontare l'emergenza climatica, il nostro passato coloniale, o discutere del nostro modello di società tramite il cinema, è una sfida stimolante, da incoraggiare. Siamo l'unico Parlamento al mondo che conferisce un premio per il cinema. Cerchiamo di esserne orgogliosi". "Dio è donna e si chiama Petrunya", di Teona Mitevska, è una co-produzione di Nord Macedonia, Belgio, Slovenia, Croazia e Francia. Racconta la storia di una giovane donna disoccupata che vince la gara per recuperare la croce santa, una cerimonia ortodossa del giorno dell'Epifania. Improvvisamente, Petrunya ha accesso a una tradizione religiosa solitamente riservata agli uomini. Il film è visto come un contributo significativo alla lotta femminista contro le società conservatrici. Gli altri due film finalisti del Premio Lux di quest'anno sono: il documentario "Un mistero all'Onu" del regista danese Mads Brügger (Danimarca/Norvegia/Svezia/Belgio) e "Il Regno" di Rodrigo Sorogoyen, coprodotto in Spagna e Francia. 

 

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