Crocifisso/Gelmini:Decreto inaccettabile,offese nostre tradizioni

Crocifisso/Gelmini:Decreto inaccettabile,offese nostre tradizioni "91% studenti fa religione cattolica, in molte scuole rimesso"

Roma, 11 nov. (Apcom) - "Come governo non condividiamo affatto l'assunto della sentenza: la presenza crocifisso non è in contrasto con la possibilità di esplicare la libertà di religione degli adulti" e la decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo "è un pronunciamento del tutto insensato che offende i popoli e le nostre tradizioni". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, intervenendo al question time oggi alla Camera dei Deputati.Il crocifisso, ha detto, "è un simbolo delle nostre radici, della nostra tradizione e della nostra cultura: è un simbolo fondamentale, impregnato di valori civili che sono alla base del nostro ordinamento. Su questo ci sono varie pronunce di ordine consultivo e giurisdizionale, come il parere del Consiglio di Stato del 1988"."Dopo il pronunciamento della Corte il governo ha annunciato ricorso contro la sentenza, che non possiamo nè accettare nè condividere, nonostante non ci siano vincoli o coercizioni che ci impediscano di tenere i crocifissi in aula. Appendere il crocifisso vuol dire difendere la nostra tradizione: in Italia - ha continuato il ministro - c'è il rispetto di tutte le confessioni religiose, ma il 91% degli studenti italiani sceglie l'ora di religione cattolica. Sono convinta che difenderlo nelle scuole vuol dire difendere la nostra tradizione ma anche favorire l'integrazione. Non è eliminando il crocifisso dalle aule che si rafforza l'identità europea"."Riteniamo offensivo il pronunciamento, che traduce l'Europa in un'Europa delle burocrazie e la indebolisce perchè toglie un simbolo che ha un grande valore religioso ma anche unificante. Ci sono almeno 7 o 8 paesi che hanno nella loro bandiera la croce e noi per questo riteniamo doveroso fare ricorso contro un pronunciamento del tutto insensato che offende i popoli e le nostre tradizioni". "Il crocifisso - ha concluso Gelmini - non è stato assolutamente tolto dalle aule delle nostre scuole, anzi in molti istituti, laddove non era presente, è stato affisso nelle aule come segno di sdegno contro un pronunciamento irrazionale".

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