Governo/Lega fa pressing su Regionali, Berlusconi:prima giustizia

Governo/Lega fa pressing su Regionali, Berlusconi:prima giustizia C'è ancora nodo Lombardia. Ad Arcore Fini il convitato di pietra

Roma, 25 nov. (Apcom) - Raccontano di una discussione incapace di seguire un percorso lineare. Dicono sembrasse una conversazione a 'zig zag', con Umberto Bossi e Roberto Calderoli che insistevano sulla necessità di chiudere la partita delle Regionali e Silvio Berlusconi che tornava sempre a battere su un unico punto: prima la giustizia, perché così non si va avanti.Durante il vertice di Arcore di ieri sera, a cui era presente anche il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, insomma, la Lega ha ribadito le richieste già avanzate pubblicamente in vista delle prossime amministrative: Veneto e Piemonte, questo reclama il Carroccio. Ma prima di ufficializzare l'intesa, il Cavaliere ha preso tempo, rimandando in più di una occasione al delicato dossier della giustizia. In particolare, è stato Calderoli a insistere: siamo già a fine novembre - sarebbe stato il suo ragionamento - e con le feste di mezzo in un attimo si arriva al 10 gennaio e bisogna fare le liste. Berlusconi avrebbe comunque promesso che della questione si comincerà a parlare nell'Ufficio di presidenza del Pdl.L'arma di pressione della Lega resta però sempre la candidatura di Roberto Formigoni per la Lombardia, perché come più volte hanno spiegato esponenti del Carroccio, il Veneto e Piemonte possono essere 'scambiati' con la guida del Pirellone. Berlusconi non sarebbe intenzionato a rimettere in discussione il Governatore. Lui e Bossi avrebbero concordato di seguire con attenzione gli sviluppi della situazione legata alle insistenti voci che vogliono un allargamento dell'inchiesta sulla sanità che vede coinvolti alcuni esponenti del Pdl lombardo. Di certo, il Cavaliere ha incassato il sostegno del Carroccio sui provvedimenti in materia di giustizia che più gli stanno a cuore.Convitato di pietra alla cena è stato Gianfranco Fini, 'grande assente' sebbene si trovasse a Milano. Il premier, viene riferito, sarebbe tornato con insistenza a chiedere ai leghisti un'opinione sul comportamento del presidente della Camera. Berlusconi, che appena qualche giorno fa aveva cercato di porre un freno alla valanga di polemiche con il presidente della Camera, condita da una latente minaccia di urne anticipate, si sarebbe domandato soprattutto cosa c'è dietro i distinguo dell'alleato: Di questo passo - avrebbe argomentato - danneggia il governo, ma anche se stesso.

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