Mafia/ Palermo, sequestrati beni per due milioni a boss di Cinisi

Mafia/ Palermo, sequestrati beni per due milioni a boss di Cinisi Riconducibili a Gaspare Di Maggio, reggente della famiglia locale

Milano, 23 ott. (Apcom) - I carabinieri della compagnia diCarini, in provincia di Palermo, hanno sequestrato beni per duemilioni di euro: si tratta di conti correnti, libretti postali,appartamenti, proprietà terriere e superficiali, licenze diattività di autonoleggio e di distributore di carburanti poste adisposizione della Magistratura perchè direttamente riconducibilialla famiglia mafiosa di Cinisi.Il decreto di sequestro, emesso dalla Sezione per l'applicazionedelle Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, giunge altermine delle indagini condotte dai militari della compagnia diCarini finalizzata all'individuazione e al sequestro dei beniriconducibili a Gaspare Di Maggio, 49enne di Cinisi reggentedella locale famiglia, detenuto per il reato di associazione adelinquere di tipo mafioso.Di Maggio è figlio di Don Procopio, ultranovantenne storico capomafia di Cinisi, indicato da collaboratori di giustizia comecomponente della commissione provinciale di Palermo di CosaNostra, cui facevano parte, tra gli altri, Salvatore Riina,Bernardo Brusca, Giuseppe Calò, Francesco Madonia, BernardoProvenzano e Antonino Giuffrè, i Corleonesi, e risultavaorganicamente inserito come reggente nella famiglia mafiosa diCinisi.E' in carcere dal novembre 2007, data dell'arresto da parte deiCarabinieri del Reparto Operativo di Palermo in esecuzionedell`ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dallaDirezione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblicapresso il Tribunale di Palermo per il reato di associazione adelinquere di tipo mafioso finalizzata ad omicidi, narcotraffico,estorsioni, controllo appalti e forniture per opere pubblichenonché per aver favorito la latitanza dei noti boss mafiosiSalvatore e Sandro Lo Piccolo.Fratello di Giuseppe Di Maggio, pregiudicato scomparso nel 2000 edopo pochi giorni trovato in mare a circa due miglia dalla costadi Cefalù, ferito mortalmente con un proiettile alla nuca, legatoe con i piedi zavorrati.Il geometra di Cinisi ha avuto ininterrotte vicende giudiziarieche lo hanno visto destinatario di diversi mandati e ordini dicattura nel tempo per associazione a delinquere di tipo mafioso,omicidi e altro, oltre ad essere imputato nei processi controMario Agate, Pietro Aglieri e Salvatore Riina.In base alla ricostruzione degli inquirenti, i beni sequestrati,tutti nel tempo intestati a prestanome al fine di renderne quantopiù difficile possibile il collegamento con gli indagati, hannoun valore sproporzionato rispetto ai redditi del soggetto e dellafamiglia e sono ritenuti il frutto di attività illecite.Mon

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