Usa/ Sanità, alla Camera riforma da 894 mld, copre 96% cittadini

Usa/ Sanità, alla Camera riforma da 894 mld, copre 96% cittadini Saranno assicurati 36 milioni di americani in più

New York, 29 ott. (Apcom) - I democratici hanno tagliato tutto il possibile nelle ultime ore per tenere i costi della riforma della sanità sotto i 900 miliardi di dollari fissati da Barack Obama come tetto di spesa massimo. Il compromesso finale vale così 894 miliardi, stando al testo presentato questa mattina dalla presidente della Camera, Nancy Pelosi, che ha radunato davanti al Campidoglio i deputati del suo partito per annunciare i cardini della legge che si appresta a portare al voto dell'aula. Con la riforma la copertura sanitaria sarebbe estesa ad altri 36 milioni di americani e la percentuale di cittadini assicurati salirebbe così al 96%, due punti in più di quella prevista nella bozza all'esame del Senato.Il piano al voto della Camera costa diverse decine di miliardi in più rispetto a quello che voteranno i senatori. Il maggior costo è dovuto innanzitutto all'incremento del ruolo del Medicaid, la sanità pubblica istituita negli anni '60 per curare gli indigenti. Gran parte dell'incremento di spesa deriva però dalla formula scelta alla Camera per la cosiddetta "public option", la creazione di una compagnia assicurativa pubblica che competa sul mercato per costringere le società private ad abbattere i costi delle polizze. "Nella legge c'è una `public option' che servirà ad aumentare la competizione sul mercato" ha detto Pelosi che ha voluto i deputati del suo partito alle sue spalle per aumentare la solennità della cerimonia. "Questo è un grande giorno per l'America", ha commentato invece il leader di maggioranza in aula , Steny Hoyer.Nella versione uscita dalla trattativa interna ai democratici salgono i costi dei rimborsi che lo Stato dovrà assicurare a medici ed ospedali per le prestazioni sanitarie. Nel testo voluto inizialmente dai "liberal" del partito i rimborsi avrebbero dovuto essere legati alle tariffe del Medicaid ma i democratici moderati hanno costretto a un compromesso che consente ai medici di contrattare con lo Stato le cifre e quindi di fatto di alzare la spesa a carico del governo. Pelosi ha ribadito ancora una volta e a chiare lettere quanto annunciato più volte da Barack Obama: la riforma non alzerà di un centesimo il deficit pubblico.

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