Crisi/ Ft: Dopo uscita Berlusconi, serve governo larghe intese

Crisi/ Ft: Dopo uscita Berlusconi, serve governo larghe intese Ma economia italiana nettamente in forma migliore della politica

Roma, 10 nov. (TMNews) - Le mosse degli ultimi giorni di Silvio Berlusconi rappresentano con ineguagliabile fedeltà l'approccio che il capo del governo italiano ha sempre avuto della gestione della politica e del suo ruolo, scrive oggi nel suo editoriale il Financial Times, che dedica alla crisi italiana anche l'apertura e diversi pezzi di analisi sugli scenari futuri."Nonostante i foschi segnali dai mercati sulla necessità di sbloccare la paralisi politica, lui si è testardamente ostinato a non lasciare il potere", scrive il Ft, sottolineando come solo una volta meso alle corde, il Cavaliere ha rivendicato di "anteporre gli interessi del Paese a quelli suoi personali".Ma il tentativo di Berlusconi di "interpretare il ruolo dello statista" non ha convinto i mercati, scrive il Ft, riportando la tragica sequenza dei numeri e delle percentuali sul crollo dei titoli di stato e dell'aumento degli spread di ieri. E lo spiega con il timore degli investitori sui tempi di risoluzione della crisi: "La decisione di Berlusconi di rinviare le sue dimissioni e l'appello a nuove elezioni sono state considerate come l'ultimo, irresponsabile sgambetto del più grande sopravvissuto uomo politico degli ultimi due decenni".L'unica strada per la salvezza, come indicato dal titolo dell'editoriale stesso, è "un governo di larghe intese che possa portare avanti un grande agenda di riforme" che si basi su su un sostegno parlamentare molto ampio, che includa una considerevole proporzione dell'attuale maggioranza di centro-destra. "Nonostante le sue molte debolezze - conclude il Ft - l'economia italiana è in una forma nettamente migliore della sua politica."

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