Eternit/ Processo simbolo in Ue, contro l'amianto mille in aula

Eternit/ Processo simbolo in Ue, contro l'amianto mille in aula Oltre 3mila parti civili

Torino, 11 dic. (Apcom) - E' un processo simbolico per tutta l'Unione europea quello che si è aperto ieri a Torino e che è stato aggiornato al25 gennaio: "il più grande processo in Europa" per una causa ambientale. Assenti, come da previsioni, i due imputati, il miliardario svizzero convertito all'ecologismo Stephen Schmideiny e il barone belga Jean Marie De Cartier. SSchmideiny, proprietario dal '73 all'86 della società, è accusato, con De Cartier, di disastro doloso e di omissione dolosa di controlli antinfortunistici. I due imprenditori erano i titolari del gruppo Eternit che lavorava l'amianto, o asbesto, impastandolo con il cemento per creare un materiale da costruzioni che - dal nome della società - è a tutti noto come "eternit". Pprimi ad arrivare a Palazzo di Giustizia sono stati i francesi, con i caschi bianchi antinfortuni. Poi gli svizzeri, i belgi, gli inglesi. S Sono quasi tremila le vittime dell'Eternit, tra familiari, eredi o persone che si sono ammalate per gli effetti della lavorazione e della diffusione dell'amianto negli stabilimenti di Casale Monferrato (Alessandria), Cavagnolo (Torino), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli). Questo in Italia, perché sono state aperte inchieste e sono in corso processi anche in Francia, Belgio, Svizzera e Germania.Il processo si è svolto in un clima da evento epocale. Più di un migliaio di persone fuori. Appese ai cancelli del Palagiustizia, le foto con i volti oscurati di alcune vittime svizzere. In corteo, i francesi della Borgogna che sollevavano lapidi di cartone nero, con i nomi e le date delle morti dei loro cari. Striscioni e urla anche dal corteo della Cgil, presente anche una delegazione della Thyssenkrupp. Tutti insieme, formavano quella che è stata soprannominata la "multinazionale delle vittime".La lunga giornata è stata scandita dalle parole del cancelliere, che leggeva l'elenco delle persone che si sono costituite parti civili, oltre 2200 ma potrebbe raggiungere le tremila. "Colpisce che certi processi si facciano in Italia e non in altri paesi d'Europa - ha commentato il procuratore Raffaele Guariniello, che ha condotto le indagini - l'Europa dovrebbe essere unita".

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