Governo/ Il Senato approva il Ddl Stabilita', Monti da Napolitano

Governo/ Il Senato approva il Ddl Stabilita', Monti da Napolitano Il Ddl passa ora alla Camera. Caos nel Pdl su governo tecnico

Roma, 11 nov. (TMNews) - Via libera a tempo di record al Senato alla legge di Stabilità che passa alla Camera dove domani dovrebbe ricevere la luce verde definitiva. Il testo è stato approvato con 156 voti a favore e 12 contrari e un astenuto, mentre le opposizioni non hanno partecipato al voto. Il varo del Ddl, che contiene alcune delle riforme presse all'Europa, ha segnato l'esordio al Senato di Mario Monti dove gli è stato assegnato, da oggi, il seggio a vita lasciato libero da Giorgio Napolitano. "E' un onore averla tra di noi", ha detto il presidente dei senatori, Renato Schifani. La prima a congratularsi è stata la vice presidente di Palazzo Madama, Emma Bonino, collega di Monti in qualità di commissario europeo dal 1994 al 1999. Il neo senatore è poi andato al Colle dove ha a lungo parlato con Giorgio Napolitano. Monti potrebbe ricevere l'incarico di formare un governo subito dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi, che dovrebbero concretizzarsi domani.Non è chiaro se il prossimo esecutivo sarà composto solo da tecnici o se ne faranno parte anche esponenti politici. Il leader del Pd Pierluigi Bersani crede "debba esserci un governo con un forte profilo tecnico, senza escludere la politica", ha detto Bersani che ha poi rivolto un appello ad Antonio Di Pietro a "pensare prima all'Italia" e a sostenere l'ipotesi Monti. Dal Pdl a favore di un esecutivo tecnico si è schierato anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.Ma sull'ipotesi di un governo tecnico il partito di Berlusconi si è spaccato. Molti tra i fedelissimi del premier bocciano l'idea di andare subito alle urne come voluto da Berlusconi e Alfano e premono per la strada del governo di unità. Tra questi in primis Franco Frattini, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Lupi. A far capire il livello di tensione di queste ore nel partito è il duro botta e risposta tra Frattini e Ignazio La Russa dopo una battuta del ministro degli Esteri, ascoltata da un giornalista, in cui gli ex di An venivano definiti dei "fascisti" rei anche di aver portato alla rottura con Fini. Frasi che scatenano subito la replica di La Russa: "Frate chi? Frate chi? Il militante del Manifesto?", ha ribattuto il ministro della Difesa.Il nome dell'ex commissario Ue di fatto è l'unico che ormai circola nelle ipotesi di un governo di larghe intese per il dopo-Berlusconi. Degli ultimi sviluppi della situazione politica italiana, Napolitano ha parlato anche con Barack Obama, in un "cordiale colloquio" telefonico. Il presidente degli Stati Uniti gli ha espresso fiducia nella capacità del nostro Paese di gestire la crisi del debito, e fiducia nel nuovo governo.Chi certamente non ci sta sono Lega e Idv, insolitamente uniti in una possibile futura opposizione, mentre Pd e Terzo Polo hanno da tempo dichiarato di essere a favore del governo Monti.

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