Islam/ Lega vuole referendum anche in Italia, gelo della Chiesa

Islam/ Lega vuole referendum anche in Italia, gelo della Chiesa 'Avvenire': No sedicenti defensores fidei

Roma, 2 dic. (Apcom) - Troppo zelo. La Chiesa cattolica si smarca dalle Lega e dal suo desiderio di trasformare il 'no' svizzero ai minareti in un'occasione per introdurre la croce nel tricolore italiano e rilanciare l'idea di un referendum anche in Italia. Non è certo l'indifferenza al crocifisso che muove i maggiorenti della Chiesa. Le rimostranze per la sentenza della Corte di Strasburgo non lasciano dubbi. Ma i vescovi italiani bocciano i "sedicenti defensores fidei". Nei rapporti tra Chiesa e Carroccio di governo è l'ultimo capitolo di un lungo stop-and-go. Il pacchetto sicurezza e le norme anti-clandestini, in particolare, avevano fatto scendere il freddo tra Lega e Vaticano. Il ministro Calderoli era arrivato ad affermare che le critiche di mons. Antonio Maria Vegliò "non sono quelle del Vaticano e della Cei". Nei mesi successivi gli uomini del Carroccio lavorarono ad un disgelo culminato in una visita Oltretevere di Umberto Bossi accompagnato dai maggiorenti del partito e dal figlio Renzo al cardinale Tarcisio Bertone. Polemiche chiuse, insomma. Almeno per un po'. Fino al referendum svizzero sui luoghi di culto islamico. Da replicare, per la Lega, in Italia. Lo dice il ministro dell'Interno Maroni ("Io non ho obiezioni"), lo ribadisce il responsabile dell'Agricoltura Luca Zaia , lo suggerisce il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli (la partecipazione del popolo alle decisioni democratiche è sancita "anche dall'articolo 1 comma 2 della nostra Costituzione"). E se la posizione della Lega non trova sponda neppure nella maggioranza, la Chiesa chiude del tutto alle suggestioni padane. Secondo l'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi "il problema vero non è referendum sì o referendum no, ma la sfida sociale, culturale ed educativa. Tutti abbiamo bisogno di imparare a convivere e la convivenza comporta sempre in maniera inevitabile il confronto con il diverso". E l'Avvenire, quotidiano della conferenza episcopale italiana sostiene, chiaro e tondo, che l'esperienza svizzera "non può essere 'importata' in Italia, come si è affrettato a chiedere il Carroccio". Non solo. Critica i "sedicenti defensores fidei" che usano il crocifisso "come un'arma da brandire contro il nemico" e "riducono il cristianesimo a un 'pacchetto' di valori strumentalmente preselezionati".

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