Rai/ Reintegrata Ferrario al Tg1, Pdl attacca

Rai/ Reintegrata Ferrario al Tg1, Pdl attacca Garimberti: rispettare sentenze. Minzolini: no discriminazione

Roma, 29 dic. (TMNews) - Nuova ordinanza di reintegro alla Rai, dopo Ruffini alla direzione di Raitre questa volta è Tiziana Ferrario a dover tornare, secondo il giudice del lavoro, alla conduzione del Tg1. Incarico dal quale era stata rimossa con la direzione di Augusto Minzolini. Discriminazione politica, scrive il giudice nell'ordinanza, e il Pdl attacca. Una sentenza criticata anche da Minzolini e dal centrodestra in Cda, sostenuta dall'opposizione. E che per il Presidente, Paolo Garimberti, va semplicemente "rispettata", posizione espressa anche per il reintegro di Ruffini a Raitre.Per il giudice del lavoro, nella rimozione dal video c'è stata una "grave lesione della professionalità, attuata per motivi di discriminazione politica a seguito dell'opposizione della giornalista alla linea editoriale del direttore Minzolini" e non vale l'argomentazione del direttore di aver attuato un normale "avvicendamento" in nome del "rinnovamento" perché "identica decisione non ha coinvolto due giornalisti in sostanza coetanei della ricorrente (Petruni e Romita), i quali di contro avevano sottoscritto il documento di sostegno alla linea editoriale". Una sentenza che il Cdr del Tg1 chiede sia subito applicata e che valga come guida per altri colleghi rimossi dai rispettivi incarichi (Massimo De Strobel, Paolo Di Giannantonio, Raffaele Genah a Bruno Mobrici) perché "la strada maestra e'quella del confronto".Minzolini prende tempo, "non sono sicuro che l'ordinanza sia subito esecutiva, se me lo chiederanno l'applicherò ma a modo mio" e contrattacca: la sentenza, dice, crea "un problema per l'azienda perché prevede l'inamovibilità e incide sulle funzioni del direttore". Sulla carta l'azienda potrebbe opporre un reclamo ma allo stato l'ordinanza dovrebbe essere applicata nell'ambito delle competenze editoriali di Minzolini come direttore di testata. Pena, spiega il legale della Ferrario, D'Amati, "responsabilità personali e anche aziendali".Ma è tutta politica la polemica che si apre, con Pd e Idv che plaudono all'ordinanza e il Pdl che tira in ballo i giudici: in Rai "comanda la magistratura al servizio della sinistra", dice il capogruppo al Senato Gasparri, giudici - chiosa il capogruppo alla Camera Cicchitto - che fanno "gli organigrammi" aziendali. "I giudici - replica il consigliere di minoranza Nino Rizzo Nervo - intervengono soltanto quando sono state violate le leggi ed i contratti. Ma per Antonio Verro, consigliere di maggioranza, l'ordinanza Ferrario "lede l'autonomia editoriale dei direttori e costituisce un tappo insopportabile al rinnovamento e alle legittime aspirazioni dei giovani" e per questo sul caso occorre trovare una soluzione che "rispetti" sia l'ordinanza che l'autonomia dei direttori.

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