Sudafrica; Zuma presidente, Mantica:segua opera Mandela e Mbeki
Roma, 10 mag. (Apcom) - Se il nuovo Presidente sudafricano Jacob
Zuma riuscirà a portare avanti l'opera dei suoi predecessori
Mandela e Mbeki, il Sudafrica può imporsi nel continente africano
non solo come Paese leader per lo sviluppo economico, ma anche
per lo sviluppo della democrazia e delle libertà. E' questo
l'auspicio espresso dal Sottosegretario agli Esteri, Alfredo
Mantica, presente a Pretoria alla cerimonia di giuramento di
Zuma.
"Il discorso pronunciato da Zuma è stato di grande senso di
responsabilità, di continuità con i precedenti presidenti e ha
anche ricordato un altro Padre della patria come de Klerk
(Frederik Willem, ultimo presidente bianco del Sudafrica che
liberò Mandela e pose fine all'apartheid) - ha detto il
Sottosegretario, raggiunto telefonicamente a Pretoria da Apcom -
la sua storia personale ha creato qualche perplessità, ma a nome
del governo prendo atto con piacere del discorso di insediamento,
di carattere riformista".
"Ora bisognerà vedere se terrà il modello sudafricano, che ha
origine nell'accordo De Klerk-Mandela e che si basa sulla
convivenza tra bianchi e neri - ha aggiunto Mantica - oggi Zuma
ha più volte citato bianchi e neri nel suo discorso, senza
distinzioni di razza. Se questo modello sudafricano funzionerà,
non solo il Sudafrica rimarrà un Paese leader dal punto di vista
economico, rappresentando un terzo del Prodotto interno lordo, ma
riuscirebbe a imporsi anche come modello politico di democrazia e
di sistema di libertà per tutta l'Africa. E oggi, l'Africa ha
bisogno di questo genere di modello".
Mantica ha quindi riferito della calorosa accoglienza tributata
dalla folla presente a Pretoria ai Presidenti dello Zimbabwe,
Robert Mugabe, e della Libia, Muammar Gheddafi, duramente
contestati invece dall'Occidente. "I capi di Stato sono stati
presentati al loro arrivo al Palazzo dell'Unione e i due più
applauditi dalla folla sono stati Gheddafi e Mugabe. Non mi
stupisco - sottolinea Mantica - perchè Mugabe è ancora un vecchio
leader della lotta anti-coloniale, e credo che la gente lo ami
per quello che è stato, non per lo Zimbabwe di oggi. Gheddafi è
pur sempre il Presidente dell'Unione africana e anche lui
appartiene alla storia della lotta anti-coloniale".
"Le masse africane vivono ancora nel sogno di una grande Africa
affidata ai sogni della decolonizzazione, quando altri, come
Thabo Mbeki, si sono accorti dei problemi delle classi dirigenti
africane, quali quello dello sviluppo democratico ed economico, e
della corruzione, senza più l'alibi del colonialismo".
"Non è la prima volta che un grande capo rivoluzionario, una
volta arrivato al potere, diventa un uomo di governo, delle
istituzioni - conclude il Sottosegretario - questo è l'augurio
che io mi sento di fare a Zuma, di continuare in questa grande
operazione politica che ha iniziato Mandela e che Mbeki ha
portato avanti".
Sim