Accoglie una famiglia dall’Ucraina
«Commosso dalla foto sul giornale»

Cantù, il racconto di Andrea Porrini; «Mi ha colpito la mamma con il bambino apparsa su “La Provincia”». La casa cresciuta da quattro a nove persone

«Quando ho visto quella foto su La Provincia, in prima pagina, con una mamma ucraina che teneva in braccio un bimbo, mi sono immedesimato in quella situazione. Ho pensato che chiunque si sarebbe potuto trovare in quelle condizioni. E mi è sembrato semplicemente giusto ospitare una famiglia ucraina».

Lo dice in modo schivo, Andrea Porrini, 39 anni, di Cantù, perché quanto voluto da lui e da sua moglie, lo vive, in un certo senso, come un atto, si potrebbe dire, dovuto. Quindi: niente applausi. Anzi, semmai, il parlarne in modo pubblico può servire a essere tutti quanti molto pratici. Se si può, quindi, si può anche pensare che l’ospitalità sia, oltre un bel gesto, qualcosa che i più fortunati dovrebbero, oltre che potrebbero, mettere a disposizione.

Porrini lavora in città in un’agenzia di assicurazioni in viale Madonna, al civico 11/4. Un indirizzo che, anche qui, può risultare molto utile: chiunque può portare beni di prima necessità, medicinali, cibo, giochi. A disposizione c’è un garage, che ogni sera viene svuotato. La casa dove vive con la moglie è a qualche chilometro di distanza. Qui, dove fino a qualche giorno vivevano in quattro, loro due con i due figli, sono ora in nove: si sono aggiunti infatti mamma, papà e tre figli in fuga dai bombardamenti. (C. Gal.)

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