Addio alla maestra Larotonda
Insegnò ai bambini per 38 anni

Figino Serenza, era ricordata come severa ma anche affettuosa con gli alunni

La maestra Tina Larotonda era severa e rigorosa, ma anche giusta e affezionata ai suoi alunni, tanto da diventare, per molti, una seconda mamma o una zia.

Per questo, anche se sono passati anni da quando ha lasciato il suo posto dietro la cattedra, in tanti in paese la ricordano ancora, accompagnando a un sorriso il suo nome.

Se n’è andata a 94 anni, dopo una vita piena accanto al marito Antonio, insieme per 63, che oggi ha ritrovato, dopo che lui l’ha preceduta quattro anni fa.

Da qualche mese era ricoverata alla casa di riposo Garibaldi Pogliani, e il suo è stato un commiato sereno, accompagnato da tanti ricordi che testimoniamo l’eredità lasciata ai suoi studenti.

Tina Larotonda, nata Romano, era originaria della Basilicata, di Potenza, e aveva cominciato a insegnare nelle scuole di campagna delle frazioni rurali, pluriclasse con studenti dai sei anni in su che venivano accompagnati la mattina dai genitori a cavallo e ripresi la sera, facendo lezione alla luce delle candele.

Una vita dura, per i piccoli alunni e per lei. Il marito Antonio Larotonda, dirigente Eni, per lavoro aveva portato la famiglia a spostarsi per l’Italia, fino a che, arrivati a Figino, lei mise radici. Volle metterle, e non era facile farle cambiare idea.

Divenne insegnante di ruolo alle scuole primarie nei primi anni Sessanta e vi rimase per 35 anni, completando sette cicli: sette classi prime condotte fino alla quinta. Grande lettrice, ma amava anche prendersi cura del proprio aspetto, con la passione per la moda.

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