Addio alla storica legatoria
Il negozio chiude dopo 37 anni

I titolari lanciano un appello: «Qualcuno prenda il nostro posto»

Che sia stato per far rilegare la propria tesi di laurea o l’album di nozze, oppure per scovare qualche oggetto bello e originale da regalare – anche a se stessi – in tanti davvero in questi 37 anni di attività hanno fatto suonare la campanella in cima alla porta d’ingresso di Legalibri entrandoci. Il rischio, ora, è che dopo la fine dell’anno quella porta non si apra più.

Per questo i titolari, Eliana Colombo e Livio Falzone, hanno lanciato un appello per trovare qualcuno a cui passare il testimone, qualcuno che voglia portare l’attività, mantenendone l’orgoglioso spirito artigianale pur arricchendolo con una visione contemporanea. Non cercano un businessman, ma una persona che ami lavorare con le mani e creare bellezza.

Nel 1987 è nata Legalibri, bottega artigiana votata alla rilegatura dei libri e alla cartotecnica, prima in una sede in via Alciato, poi in quella attuale, affacciata su piazza Sirtori. Bottega divisa a metà, da una parte il negozio, con gli scaffali zeppi di oggetti originali e che, in città, si trovano solamente qui, dai giochi vintage per i bambini ai gioielli, dagli articoli per la casa ai biglietti d’auguri. Sotto Natale, una tappa obbligata. E poi, al di là del bancone, c’è il laboratorio dove Livio Falzone dà nuova vita ai libri o ne crea di nuovi. «Ci rendiamo conto – dice – che il lavoro è talmente cambiato che forse non abbiamo più la testa giusta per affrontarlo. Noi siamo due artigiani, non siamo molto tecnologici».

«Ci piacerebbe cedere l’attività – prosegue -. Sarebbe bello se trovassimo qualcuno che volesse raccogliere un patrimonio di conoscenze che abbiamo costruito in tanti anni di attività».

Silvia Cattaneo

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