«Ambra, un’artista geniale
Lo dimostrò dieci anni fa»

Cantù, l’insegnante che l’aveva seguita al Melotti: «Ragazza riservata e molto sensibile»

La sua arte, la sua sensibilità. Il ricordo di Ambra come una ragazza di valore, capace di trasmettere i suoi sentimenti anche attraverso il suo segno grafico. Delicato e denso di significato, di emozioni.

Al liceo artistico Melotti, dove Ambra Sala Tenna, 29 anni, di Cantù - morta dopo essere stata investita, giovedì, da un furgone a Mariano, mentre, come portalettere per Poste Italiane, stava consegnando la corrispondenza in sella al suo scooter - il lutto per la sua scomparsa improvvisa sta sconvolgendo i professori e gli amici che l’hanno ben conosciuta.

«Quanto è successo - ricorda Mirko Asnaghi, suo docente di scultura insieme a Vito Valentino Cimarosti - ci tocca davvero tutti. Ci lascia sgomenti. Abbiamo saputo in giornata (già venerdì, il giorno in cui la giovane donna è spirata, ndr), ci stiamo scambiando messaggi. Mi sono sentito con un suo compagno di classe che lavora a Carrara. Sia io che il professor Cimarosti siamo particolarmente toccati. Per noi, come insegnanti, in noi tutti, Ambra ha suscitato un affetto».

Impossibile non tornare a quella scultura, in metallo, alta tre metri, da lei progettata per il concorso di livello regionale indetto da Sos Villaggi dei Bambini, a Morosolo di Casciago, in provincia di Varese. Era il 2012: Ambra, all’epoca una ragazza di 18 anni, risultò prima in tutta la Lombardia.

«Per il concorso, per questa onlus che aiuta i ragazzi fragili a recuperare la propria vita, Ambra aveva ideato questo sganciamento, un nodo che andava sciogliendosi purificandosi in un cerchio - spiega Asnaghi - Per ciò che riguarda le capacità della ragazza, noi eravamo tutti coinvolti. Io e Cimarosti eravamo molto convinti dalla sua scelta di formarsi nell’arte, che si è dimostrata molto azzeccata. Aveva queste intuizioni geniali. La sua prova alla maturità era stata veramente eccellente. Era molto motivata. Davvero una ragazza molto, molto sensibile, molto capace di rielaborare in sé, in silenzio, con il suo carattere molto riservato, dei pensieri, anche dei dolori».

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