Appartamenti al posto dell’ex palazzetto Pianella: «Malinconia, ma guardiamo al futuro»

Il caso Il vecchio palasport potrebbe lasciare posto ad appartamenti. Giampaolo Brianza: «Così è la vita». Sacripanti: «È la storia, ma speriamo nel nuovo palasport». Marzorati: «Lì abbiamo vinto molto»

I venti amici che costruirono il Pianella crearono la società il 1 febbraio del 1974 e in ottobre, otto mesi dopo, già ci si disputava il campionato.

Un record imbattuto, dato che da allora sono passati cinquant’anni, si sono spesi miliardi di vecchie lire e posate prime pietre, ma nessuno è mai riuscito a fare altrettanto.

Oggi il terreno dove sorge quello che è stato il tempio del basket canturino potrà diventare un’area su cui costruire appartamenti, dopo che il Comune di Cucciago ha dato il via libera a questa possibilità a disposizione della società proprietaria, la Lar Immobiliare di Figino, con la condizione che la metà delle residenze vada a giovani e famiglie a prezzo calmierato. Il mondo cambia, nessuno si straccerà le vesti se il Pianella dovesse venire abbattuto.

Ora è un deposito di legname

Di ricordi, lì dentro, ce ne sono davvero tanti. Giampaolo Brianza è uno di quei “magnifici 20” che diedero una casa alla Pallacanestro Cantù, per i quali era stata anche proposta la candidatura per diventare benemeriti: «Arrivati a questo punto, così è la vita. Le cose cambiano, il Pianella è stato ceduto e chi l’ha acquisito ha tutto il diritto di farne ciò che ritiene».

Per anni due file a bordo campo erano riservate a loro, che non mancavano mai una partita. Oggi sono rimasti in due: «Ammetto che quando qualche anno fa siamo entrati nel palazzetto, e abbiamo visto che veniva utilizzato come deposito di legname, abbiamo capito che non avrebbe mai più avuto un uso sportivo. Abbiamo visto lungo per la nascita del Pianella, e abbiamo visto lungo anche per la sua fine».

Stefano “Pino” Sacripanti al Pianella è stato da bambino, come giocatore, e da grande, come allenatore della prima squadra: «È un pezzo della storia di tutti noi. Fino ai 37 anni credo di aver trascorso più tempo lì che a casa mia. È stato il luogo delle vittorie, delle sconfitte, ma anche della quotidianità. Un esempio del pragmatismo canturino. Al Pianella c’era un’atmosfera magica, uno dei campi dove maggiormente si sentiva il calore del pubblico».

«C’era un’atmosfera magica»

Tanti ricordi, tanto affetto. «Però – prosegue – è nella logica delle cose che si vada avanti. Speriamo di avere presto un nuovo palazzetto, per continuare la storia della Cantù del basket. Sembra che, dopo tanto lavoro, finalmente possa vedere la luce. E Cantù ha bisogno di un palazzo». Se lo augura anche Pier Luigi Marzorati, nome storico del basket cittadino e italiano: «Pensare che non ci sia più il Pianella un po’ di malinconia la mette, abbiamo vinto davvero parecchio lì dentro. Purtroppo oggi non credo sia più utilizzabile, l’intervento sarebbe troppo oneroso. Speriamo quindi che arrivi presto un suo degno sostituto, e che venga realizzato prima che lo demoliscano».

Concreto Sandro Pifferi: «È dal 1961 che vado a vedere la Pallacanestro Cantù e il Pianella, che era un capannone, ha svolto al meglio il suo servizio. Mi ricorderò dei momenti vissuti lì, ma si deve andare avanti, il passato è passato e serve il nuovo palasport. Non solo a Cantù, anche a Como: la situazione degli impianti sportivi è ridicola».

Silvia Cattaneo

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