Basta buttare gli avanzi degli scolari
Così Como sfama 50 persone al giorno

Superati gli ostacoli burocratici: accordo tra Siticibo e la cooperativa Aclichef

Zero sprechi e si aiuta chi ha bisogno: il cibo donato alla mensa dei poveri

La pappa a scuola non piace? Siticibo la consegna ai poveri. Questa volta ci siamo davvero, il recupero dei pasti dalle mense delle scuole è diventato una realtà, grazie all’impegno dei volontari dell’associazione comasca Siticibo e alla disponibilità della cooperativa Aclichef. Chili e chili di cibo adesso non finiranno in pattumiera. È una idea rincorsa da anni, ma mai davvero messa in pratica per difficoltà burocratiche ed organizzative.

Fino ad oggi il servizio poteva ritirare dalle scuole soltanto i prodotti confezionati. «Da ora invece sì – spiega Monica Molteni, referente di Siticibo – prendiamo tutto ciò che non è stato scodellato. Si tratta del cibo nelle teglie che non è stato servito nei piatti degli alunni. Noi portiamo tutto alla mensa per poveri di via Tommaso Grossi, così arricchiamo la cena degli ospiti che, purtroppo, non mancano mai».

Le porzioni recuperate ogni giorno, per una persona adulta e non per un bambino, sono in media 50, Aclichef prepara alla settimana circa 14mila pasti, con una media di 3mila pranzi al giorno distribuiti nelle scuole della provincia oltre che nell’istituto comprensivo Como lago.

Siticibo riceve aiuti anche dalle mense di alcune aziende private, la Bolton di Cermenate, la Chicco Artsana e la Lechler. Quanto al servizio di refezione comunale al momento non esistono gli estremi, gli strumenti, gli abbattitori, per fare lo stesso. Di quanto i bambini mangino a scuola si discute in città da mesi, vuoi per le strette linee guida imposte dall’Asl, magari per colpa del cambio dei menù, mettendo sempre al centro del tema il gradimento degli alunni per la zuppa di fagioli e dimenticando forse quanta di questa zuppa finisce sistematicamente nel cassonetto. «Da ora invece non buttiamo più nemmeno la zuppa di fagioli – commenta Stefano Panzetta, presidente della cooperativa Aclichef – volendo banalizzare invece temo che alla mensa di via Grossi non arriverà mai la pizza, quella gli studenti proprio non l’avanzano. Il recupero dei pasti non scodellati adesso è entrato a regime, non possiamo che essere soddisfatti».n 

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