Basta il Green pass base a scuola
Cantù, reintegrato il preside sospeso

Rovelli (Istituto Comprensivo 2): «Ho rispettato le regole, torno al mio posto con spirito di servizio». Da oggi gli insegnanti non vaccinati rientrano, ma non in classe. Pochi i docenti no vax, incarichi non a contatto con gli alunni al rientro. Confusione sulle mansioni

Da oggi anche gli insegnanti non vaccinati potranno rientrare a scuola e riprendere a ricevere lo stipendio. A scuola, ma non in classe, perché il decreto per il superamento delle misure di emergenza contro la pandemia specifica che i docenti non potranno entrare in contatto con gli studenti.

L’ennesimo caso, in questo due anni di pandemia, in cui i dirigenti scolastici si trovano a dover individuare soluzioni alternative senza nessun precedente al quale fare riferimento. L’unica nota positiva, il fatto che i numeri, nelle scuole canturine, sono limitati. Si torna alla piena normalità all’istituto comprensivo 2, dove il dirigente scolastico Gian Maria Rovelli è stato reintegrato nel pieno delle proprie funzioni, perché, come specificato dalla nota ministeriale del 28 marzo scorso, il collocamento a una diversa mansione riguarda i docenti. In gennaio, non avendo adempiuto all’obbligo vaccinale, in virtù delle norme in vigore dal dicembre, era stato sospeso, non essendo dotato di Green pass rafforzato.

«Nessuna posizione ideologica»

Una scelta, aveva chiarito Rovelli, 35 anni, alla guida del comprensivo 2 dal 2019, effettuata «con grande ponderazione e senza alcuna inutile posizione ideologica». Proprio nei giorni scorsi era stata prorogata fino al 16 maggio la reggenza di Maria Rosaria Iaccarino, dirigente del comprensivo Agostino di Ippona di Cassago Brianza (Lecco). Ma non sarà necessario.

«Come sempre mi sono attenuto alle decisioni della legge – commenta Rovelli - e ho sempre rispettato le regole, anche quando ero io a doverci rimettere. Quindi se la legge me lo permette, ritorno al mio posto con lo spirito di servizio che ho sempre cercato di avere nel mio lavoro». Diverso il discorso per i docenti. I dirigenti dovranno infatti trovare loro delle mansioni diverse da quelle che competono loro, ovvero insegnare. Prospettiva accolta polemicamente dal mondo della scuola, anche perché questi insegnanti, di fatto, verranno pagati per non fare il loro lavoro, che invece spetterà a un supplente. Pagato anche lui.

«Un ruolo adeguato»

All’istituto comprensivo 3 si contra un solo caso: «La situazione non si è chiarita – sottolinea la dirigente Giovanna Ugga – come sempre in Italia, fino all’ultimo momento. Ci attendiamo al decreto, che dice che non devono essere a contatto con gli alunni, ma ovviamente dobbiamo cercare delle mansioni che possano mantenere il profilo del docente. Cercheremo qualcosa di adeguato, relativa alla progettazione o alla attività di formazione». Ancora una volta, nell’arco della pandemia, prosegue «viene lasciato al buon senso e all’inventiva dei dirigenti, che si trovano a risolvere a problemi che non hanno precedenti».

Nessun caso al comprensivo 1, nessuno neppure all’istituto Sant’Elia, dove probabilmente si tira un sospiro di sollievo . Anche al liceo artistico Melotti, a quanto risulta, situazione sotto controllo, con un unico caso.

Allo scientifico Fermi, invece, la questione era stata affrontata nei mesi scorsi, di fronte a un docente con esenzione dalla vaccinazione, che quindi poteva lavorare ma non a contatto con gli studenti, trovando attività alternative, e, assicura la dirigente Erminia Colombo «ha fatto cose preziose, non è rimasto con le mani in mano».

Silvia Cattaneo

©RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA