Botte alla moglie settantenne
In cella il marito di 47 anni

Scattano le manette al quarto ricovero in Pronto soccorso a Cantù. La Procura aveva già chiesto una misura cautelare per maltrattamenti

Lui ha 47 anni. La moglie ne ha 23 più di lui ed è in cura al centro psicosociale. I carabinieri, sabato sera, sono dovuti intervenire al pronto soccorso dell’ospedale di Cantù dopo che la donna, settantenne, è stata nuovamente sottoposta alle visite dei medici per le botte ricevute dal marito.

E, a questo punto, sentito anche il pubblico ministero di turno in Procura - che già aveva chiesto, invano, una misura cautelare nei confronti dell’uomo - sono intervenuti portando in cella il coniuge.

È una storia di abusi e violenze quella che emerge dalle accuse mosse contro un tunisino - di cui omettiamo l’identità solo a tutela della moglie - che anni fa ha sposato una pensionata di Vighizzolo. Pensionata che, da almeno la primavera dello scorso anno - secondo l’accusa - sarebbe costretta a vivere un vero inferno casalingo, con insulti, minacce, sputi e - soprattutto - botte.

Nei mesi scorsi la Procura di Como aveva chiesto a un giudice la possibilità di intervenire per procedere quantomeno all’allontanamento da casa del marito violento, ma la richiesta era stata respinta.

L’arresto - per il quale il pubblico ministero Massimo Astori ha chiesto la convalida - è inevitabilmente scattato sabato scorso, dopo il quarto passaggio in pronto soccorso della donna, colpita alla testa con pugni e con una scaletta di metallo e costretta a farsi medicare per un trauma cranico.

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