Cani abbandonati dal Sud
L’allarme arriva in Brianza

Marianoll presidente degli Amici del randagio conferma i casi in aumento

«Li portano qui apposta pensando di salvarli, ma spesso sono casi disperati»

Dopo tanti anni di sforzi, di campagne di sensibilizzazione e anche grazie all’introduzione del microchip, si era finalmente giunti a porre un argine al randagismo, che sul nostro territorio era ormai davvero ridotto ai minimi termini. Eppure oggi si assiste a un aumento nel numero di cani accalappiati, con una particolarità.

Si tratta di animali portati dal Sud Italia, fatti accalappiare al Nord e accolti prima nei canili sanitari e poi nei rifugi. Fenomeno preoccupante, che oggi in Brianza non ha ancora raggiunto dimensioni allarmanti. Ma occorre tenere alta l’attenzione, sottolinea Marco Folloni de Gli Amici del Randagio, l’associazione che gestisce il canile di Mariano Comense e quello di Erba. Ad accendere i riflettori sulla questione, recentemente, è stata la Lega Nazionale per la Difesa del Cane, che ha parlato di vera e propria emergenza anche riferendosi al Milanese e al Lecchese, visto il moltiplicarsi di casi di cani portati al Nord con delle staffette per abbandonarli qui. Ma così portano malattie endemiche e comunque dietro c’è chi ci guadagna.

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