Cantù a misura di bimbo
Ecco la casa di Babbo Natale

Inaugurati ieri in Villa Calvi gli spazi a disposizione dei piccoli e delle loro famiglie. C’è anche una stanza dove verranno raccolti i giocattoli usati da donare a chi è povero

Babbo Natale è già arrivato a Cantù e ha preso casa in Villa Calvi, dove resterà fino all’Epifania. Con l’intenzione, assicura l’amministrazione, di farcela tornare l’anno prossimo.

La prima iniziativa in programma per il periodo delle feste, organizzata con l’intento di permettere ai più piccoli di vivere al meglio lo spirito delle feste, senza dimenticare chi abbia poco da festeggiare, con un occhio alla solidarietà.

E non hanno mancato di dare il proprio contributo nella preziosa veste di sponsor anche molti commercianti cittadini, dato che lo scopo è anche rendere vivo e animato il più possibile il centro. La manifestazione si chiama «La Casa di Babbo Natale a Cantù» e ha visto alzarsi il sipario ieri pomeriggio nell’ex municipio.

Per l’occasione proprio lui, Babbo Natale, è arrivato in sella a un cavallo, accolto da un gruppo festoso di elfi rosso e verde vestiti, e ha tagliato il nastro con il sindaco Claudio Bizzozero. La voglia di clima festivo non manca, forse anche per dimenticare le tante tensioni che caratterizzano questo difficile momento storico, e le famiglie con piccoli al seguito sono arrivate numerose.

In cabina di regia l’associazione Cantù che Crea, nata appositamente per dare vita a questa iniziativa, che si pone come scopo l’organizzazione di eventi sociali per bambini e famiglie canturine e non.

Guardando già al prossimo, perché «questa è una prima edizione – conferma – ma mi auguro ne vengano altre». L’ingresso è a pagamento - 4 euro gli adulti, 3 i bambini ai 3 ai 10 anni e l’intenzione è devolvere parte del ricavato in beneficenza, coperte le spese per l’organizzazione.

Le stanze di Villa Calvi ospitano molte e diverse attrazioni, dall’ufficio postale di Babbo Natale al suo trono, dove farsi una foto con lui, fino alla camera da letto, da addobbare con le stelline colorate dai bambini. E c’è anche una stanza oggi vuota ma che si spera di riempire, dove portare un gioco vecchio o nuovo che verrà devoluto ai bambini meno fortunati.

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