Cantù, addio a Sacripanti
Insegnava il dono della libertà

Origini abruzzesi, maestro in via De Gasperi, era tra i fondatori dell’associazione Amici dei Musei ma fu molto impegnato anche nello sport e dell’arte

Era il maestro che insegnava ai ragazzi a seguire con libertà le proprie passioni. Al di là di qualsiasi tornaconto. Perché, quel che conta, sosteneva, è soprattutto scegliere la propria strada, coltivare le proprie aspirazioni, realizzare le proprie inclinazioni.

Meglio se poi condivise con gli altri, al servizio degli altri.

E lui, Luigi Sacripanti, 90 anni, maestro alle elementari di via De Gasperi - oggi, la primaria “Bruno Munari” - le sue passioni di vita le ha messe nell’insegnamento, nell’arte, nello sport. Nella città, si potrebbe dire.

In funzione sociale. Sacripanti - sposato con Manuela Maia, due figli, Sergio, commercialista, e Stefano detto “Pino”, allenatore di basket - è morto per complicazioni legate al Covid. Era stato ricoverato all’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù nei giorni scorsi. Non è valsa l’illusione di un miglioramento. I funerali potrebbero essere celebrati martedì o mercoledì.

«L’associazione Amici dei Musei della Città di Cantù piange la scomparsa del maestro Luigi Sacripanti, socio fondatore», uno dei messaggi di cordoglio girati sui social. Sacripanti era arrivato in Lombardia da Nereto, Abruzzo, ancora giovanissimo. Un concorso pubblico per insegnare vinto, il trasferimento al Nord, prima a Oggiono, poi a Cantù. Qui, l’arrivo alla scuola di via De Gasperi, dove aveva incrociato la futura moglie, altra storica insegnante, la maestra Maia. Per molti: i maestri Sacripanti.

(Christian Galimberti)

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