Cantù: ancora ladri di fiori dalle tombe: «Due volte in due giorni, ai miei genitori»

Il caso Denuncia di una donna sull’ennesimo squallido episodio al cimitero maggiore cittadino. Nei mesi scorsi oltre ai furti anche vandalismi. La risposta del Comune: metteremo telecamere

Ancora furti, di nuovo, al cimitero. Ad allungare la serie di ruberie e di vandalismi tra i vialetti. Con il cimitero maggiore, in particolar modo, che sembra essere più colpito di altri. Stavolta, episodio che ha creato indignazione tra i cittadini, il duplice furto, un giorno dietro l’altro, di due mazzi di fiori, spariti dalla stessa tomba. Lasciati, in entrambi i casi, da una figlia che aveva deposto un omaggio floreale a ricordo dei genitori morti. Si ripropone il tema delle telecamere nei cimiteri della città. Che il Comune vorrebbe posizionare proprio per evitare questo genere di episodi.

A denunciare quanto successo, con un post sulla seguita pagina Facebook “Sei di Cantù se...”, una donna: «Allucinante, per il secondo giorno di fila hanno rubato i fiori sulla tomba dei miei genitori», il messaggio. Subito è scattata la solidarietà di tutti, in particolar modo di chi, in passato, è stato vittima di episodi simili: «Veramente vergognoso è veramente assurdo che nessuno veda mai nulla. Era successo anche a noi», un commento. «A Vighizzolo rubarono un bonsai portato da Roma dal fratello maggiore», a ricordare che dal problema non sono esenti nemmeno gli altri camposanti.

«Ho paura ad andare a trovare i miei cari, perché mi viene l’ansia al pensiero che qualcuno possa aver combinato qualcosa, come purtroppo è successo più volte»

Nell’ultimo biennio, diverse segnalazioni sono arrivate dal cimitero maggiore. Santa Russo, 72 anni: «Ho paura ad andare a trovare i miei cari, perché mi viene l’ansia al pensiero che qualcuno possa aver combinato qualcosa, come purtroppo è successo più volte. E non solo a me. Succedono problemi con i fiori, furti, dispetti. Hanno anche strappato l’angioletto e staccato l’ultima lettera dal nome di mia figlia». Orviella Ghirardelli, 70 anni: «Avevo messo questa cassettina fatta da me a mio marito per la festa di Tutti i Santi e la commemorazione dei defunti. L’angioletto era un lumino a pile. Un alberello piccolo per il Natale. Qualcuno ha portato via tutto».

C’è anche chi si è divertito a strappare fiori dalla lapide. Chi ha cercato di togliere un nome dalla tomba. Chi ha provato a portare via un fiore di pizzo. Ancora: la rimozione di una foto. Ciotole sparite. Una statua di Padre Pio, persino, scomparsa. Atti contro i portafoto. E persino i furti delle offerte lasciate alla memoria di don Arturo Rusconi, sacerdote che ha dedicato la sua vita ad assistere i poveri. In quanto a telecamere, l’idea dell’assessore ai lavori pubblici Maurizio Cattaneo è di investire nel corso del triennio anche nei cimiteri. In una mappa ideale, il Comune ha previsto occhi elettronici al cimitero maggiore, a Vighizzolo, a Cantù Asnago e a Cascina Amata. Segnale che la volontà politica di intervenire c’è.

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