Cantù, appello per Enea
«Donate il midollo osseo»
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Il Comune ha pubblicato un video su facebook realizzato da una mamma insieme al compagno: «Il nostro bambino è affetto da granulomatosa cronica»

Un appello di sensibilizzazione per chi, come il piccolo Enea, 4 mesi, colpito da una malattia rara, ha necessità di un donatore di midollo osseo.

A lanciarlo, con un videomessaggio attraverso la pagina Facebook del Comune di Cantù, Giulia Cappelletti, 30 anni, di Cantù, mamma di Enea, insieme al papà, il suo compagno Paolo Danelli, 33 anni, di Varedo.

«Siamo qui per raccontarvi la sua storia: ad Enea purtroppo alla nascita è stata diagnosticata una malattia genetica rara, la granulomatosa cronica - spiega il papà nel video, in cui Enea è tenuto in braccio da mamma Giulia - Questa malattia è una malattia grave, potenzialmente mortale e colpisce il sistema immunitario ed è diagnosticata a tre, quattro bambini ogni anno in Italia».

https://www.laprovinciadicomo.it/videos/video/cantu-lappello-per-enea_1051985_44/

«Dopo lo spavento iniziale - aggiunge - c’è stata data una speranza: il trapianto di midollo osseo. Al momento siamo alla ricerca di un donatore compatibile e la ricerca è effettuata attraverso la banca mondiale dei donatori. Siamo seguiti presso gli Spedali Civili di Brescia, che è un centro all’avanguardia per la malattia di Enea e per i trapianti. Diciamo che l’iter non sarà breve, non sarà semplice, però la speranza di veder guarire Enea ci dà la forza per andare avanti e per superare tutto quello che ci sarà da superare».

«Sì esatto - aggiunge mamma Giulia - Ed è solo quando ci si trova in queste situazioni che ci si informa e si approfondisce l’argomento, e siamo qui per questo. Sappiamo che donare il midollo può fare paura ma le procedure sono molto cambiate e meno invasive. Grazie alla collaborazione con il sindaco Alice Galbiati e con gli assessori del Comune di Cantù (in particolare, l’assessore all’istruzione Isabella Girgi, ndr) abbiamo deciso di iniziare una campagna di informazione e di sensibilizzazione su questo tema. È veramente importante e può salvare la vita di chi, come Enea, ne ha veramente bisogno».

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