Cantù, blocco operatorio in ritardo
Le nuove sale pronte a fine anno

Dopo le ripetute infiltrazioni d’acqua slitta la conclusione del cantiere all’ospedale. Il direttore sull’uso dei vecchi spazi: «Al Sant’Antonio ci sarà un’altra piccola rivoluzione»

Si sperava di chiudere il cantiere per l’estate, invece si scivolerà sino a fine anno. Ma in via Domea si cerca di non farne un dramma, vista l’importanza dell’opera che si sta realizzando, il nuovo blocco operatorio del Sant’Antonio Abate.E visti anche i problemi che si sono attraversati nei primi mesi di lavori, con diversi allagamenti che avevano costretto persino il pronto soccorso a traslocare.

Restano però altri nodi da sciogliere, a partire da quello relativo al destino delle vecchie sale operatorie, che si troveranno vuote e che sono state ristrutturate pochi anni fa, con 450mila euro di lavori. Le idee non mancano e si pensa di trasferirvi la Procreazione Medicalmente Assistita oppure, e sarebbe un bel colpo per Cantù, l’Oculistica, che ha sempre massiccia richiesta di prestazioni.

«L’ultima tranche di interventi – conferma il direttore generale dell’Asst Lariana Marco Onofri – dovrebbe essere completata in un trimestre, quindi per giugno ci dovrebbero consegnare la struttura completa dell’impiantistica. Poi però bisognerà allestire il blocco, completarlo. E c’è la questione di questo corridoio da realizzare, quindi credo che si concluderà tutto per l’autunno o la fine dell’anno».

C’è un’altra questione, oggi, che è importante definire: «Prioritario – prosegue – è stabilire cosa fare del vecchio blocco operatorio. Ci sono diverse opzioni, dal trasferimento della Procreazione Medicalmente Assistita a quello dell’Endoscopia. E poi penso all’Oculistica, che a Cantù manca e che ha sempre una richiesta molto forte. Cercheremo di trovare la soluzione migliore. Credo che al Sant’Antonio Abate ci sarà un’altra piccola rivoluzione».

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